IL REPORT

Ctia: i carrier Usa hanno speso 30 miliardi di dollari nelle reti

La Wireless association: la politica “light touch” della Fcc ha favorito l’esplosione dell’industria mobile. Occupati quasi 4 milioni di americani. Ora largo alle aste per il nuovo spettro

Pubblicato il 03 Dic 2013

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L’associazione industriale americana degli operatori mobili, la Ctia, plaude alla politica “light touch” della Federal communications commission (Fcc): pubblicando una serie di dati sull’andamento del mercato, la Wireless association degli Stati Uniti vuole evidenziare un diretto legame tra l’intervento “leggero” del regolatore e la creazione di innovazione, posti di lavoro e, più in generale, di un ecosistema mobile di primo livello che ha nettamente superato quello europeo.

Tra i dati salienti portati alla luce, c’è quello sugli investimenti: nel 2012 i carrier americani hanno speso di più di 30 miliardi di dollari nelle loro reti, più di qualunque altra nazione, e sei volte di più per ciascun abbonato rispetto alle controparti globali: 94 dollari per abbonato contro i 16 dollari della media globale. Nonostante gli Usa rappresentino solo il 5% degli abbonati mobili globali, la spesa di capitale dei carrier americani ammonta a circa un quarto di tutti gli investimenti mobili mondiali.

Quanto alla creazione di posti di lavoro, l’industria mobile negli Usa occupa, direttamente o indirettamente, più di 3,8 milioni di persone. Tra il 2007 e il 2011, in particolare, il settore ha assunto 1,6 milioni di nuovi addetti, nonostante il calo occupazionale nel settore privato. E chi lavora nell’industria mobile ha stipendi del 65% più alti della media nazionale per tutti gli altri lavori.

Sul lato utente, i consumatori americani fanno un uso più intensivo dei servizi mobili rispetto a utenti di altri Paesi: per esempio, gli americani usano cinque volte di più i servizi voce e due volte di più quelli dati rispetto alla media Ue. In pratica, negli Usa non solo si naviga di più dal cellulare, ma si telefona di più: 932 minuti al mese di chiamate contro, per esempio, i 234 minuti al mese della Francia e i 132 minuti al mese della Germania.

Gli investimenti di rete delle telco significano anche che gli utenti godono di una banda larga dalle alte prestazioni: nel 2012, la velocità media di connessione dati mobile per il Nord America era 2.6 Mbps, la più veloce al mondo, quasi il doppio della velocità disponibile in Europa occientale e oltre cinque volte maggiore della media globale.

Gli Usa hanno spinto anche sull’Lte con grande convinzione, tanto che la Ctia prevede che questo mese quasi il 20% delle connessioni Usa saranno su 4G contro meno del 2% in Ue. Grazie ai continui investimenti delle telco americane, entro il 2017 la velocità media di connessione in Nord America sarà di 14.4 Mbps, contro 7 Mbps in Europa occidentale.

A commento dei dati pubblicati, la Ctia sottolinea che la libera concorrenza tra i carrier sul mercato americano ha permesso di portare valore ai consumatori: i prezzi dei dati sono scesi del 93% dal 2008 e ora sono pari a 0,03 dollari per megabyte, mentre le chiamate mobili costano 3 centesimi al minuto. L’associazione sottolinea il ruolo positivo svolto anche dall’ampia disponibilità di device mobili con funzionalità avanzate (come gli schermi ad altissima risoluzione) e di app mobili (a inizio 2013 gli utenti americani spendevano l’87% del loro tempo sulle app e solo il 13% sul mobile web); il prossimo passo, conclude la Ctia, è identificare e mettere all’asta nuovo spettro sotto i 3GHz per “preservare la leadership e competitività globale dell’industria mobile americana”.

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