TELEVISIONE

De Laurentiis: “L’audiovisivo va inserito nell’Agenda digitale”

Il presidente di Confindustria Radio Tv: “Non è tempo per costruire corpus giuridici articolati, serve un approccio pragmatico e una nuova politica industriale. Il futuro è già qui e anche per l’Italia il destino è tracciato”

Pubblicato il 19 Nov 2014

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La cooperazione tra televisione e telco deve partire dall’inserimento dell’audiovisivo “a tutti gli effetti nell’Agenda Digitale in una visione prospettica, industriale e propositiva e una effettiva correzione delle asimmetrie del sistema, che premia solo i nuovi operatori”

Lo ha detto Rodolfo De Laurentiis, presidente di Confindustria Radio Tv, intervenendo questa mattina al convegno I-Com su tv e banda larga. “Sull’Agenda digitale bisogna agire subito – ha aggiunto – le previsioni si accorciano, le posizioni dominanti di mercato si sono già costituite, fra qualche anno rischiamo di diventare un semplice mercato di sbocco dell’ecosistema digitale, senza più ruolo propulsivo negli equilibri globali, dove la regolazione ex ante non svolge la propria intrinseca funzione pro-competitiva”.

“Non sono gli anni per scrivere Codici o costruire articolati corpus giuridici – ha sottolineato – Serve un approccio pragmatico, e in particolare una nuova politica industriale che valorizzi gli annunciati co-finanziamenti europei, vedi da ultimo 7,2 miliardi di euro di fondi Ue per la banda larga, in un’ottica di sistema che consideri il contributo della televisione e strumenti snelli di autoregolamentazione, co-regolamentazione e regolamentazione leggera per riequilibrare l’ecosistema digitale”.

“Il futuro è già qui – ha aggiunto De Laurentiis – e indica delle forti discontinuità con il passato a livello di mercato, contesto competitivo, operatori, tecnologie. In Italia i numeri sono più contenuti, ma il destino appare tracciato. Il quadro dell’offerta di contenuti sta cambiando rapidamente, e con essa i consumi, i modelli di business, e gli operatori che si interfacciano con l’utente. Non a caso nella pubblicistica di settore acquistano rilievo problematiche quali il ‘search’ attraverso i motori, il billing, come strutturare il servizio agli utenti, in un’ottica di servizio one to one. Molto distante dall’esperienza del broadcasting”. “Proprio il rapporto I-com su varie fonti insieme ad altri indicatori riaffermano la centralità della tv tradizionale, sui grandi eventi, sul live e l’informazione. La tv resta il mezzo per eccellenza per raggiungere le grandi masse e per avere un ritorno sugli investimenti pubblicitari”.

“’Content is King’ si dice – ha concluso De Laurentiis – la televisione è in prima linea nella produzione. Lo è tanto più in Europa, dove il sistema audiovisivo, un unicum nel mondo, fa perno sulla televisione pubblica, benchmark di sistema e sull’offerta gratuita. Una centralità costruita su canoni di responsabilità editoriale e un sistema normativo con vincoli stringenti che oggi penalizza gli operatori televisivi tradizionali nell’ecosistema Internet”.

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