Deutsche Telekom e China Mobile hanno formato una joint venture con la quale fornirano servizi per le connected car in Cina. Le due aziende cavalcano così la robusta crescita del settore automotive della Tigre asiatica.
La venture, di cui ciascuna delle partner ha il 50% e che ha preso il nome di Connected Car, vedrà la telco tedesca contribuire con la sua piattaforma per connected car e la sua esperienza nella telematica, mentre China Mobile, il più grande operatore mobile mondiale, fornirà la copertura di rete Lte, le sue risorse di canale e i servizi di integrazione.
“Connected Car è un’iniziativa strategica per Deutsche Telekom e la Cina è un mercato chiave per le nostre attività a servizio del settore automotive. La partnership con China Mobile è di conseguenza di enorme importanza e di valenza fortemente strategica per Deutsche Telekom“, ha dichiarato Reinhard Clemens, membro del Cda di Deutsche Telekom.
La joint venture, con sede in Cina e che diventerà operativa a inizio 2015, metterà sul mercato dell’hardware con marchio congiunto, fornirà una piattaforma Connected Car basata su cloud, svilupperà servizi e contenuti e fornirà integrazione di sistema. L’obiettivo di Deutsche Telekom e China Mobile è offrire servizi di informazione per le auto basati su 4G in modalità sicura, comoda ed efficiente per tutti i conducenti del mercato cinese, proponendo l’inserimento della piattaforma Connected Car non solo nei nuovi veicoli ma anche in quelli già in circolazione.
Per gli analisti questa alleanza potrebbe rivelarsi estremamente importante per Deutsche Telekom. Il mercato dell’auto cinese è in piena espansione: c’erano 137 milioni di macchine in circolazione in Cina a fine 2013, contro appena 24 milioni 10 anni fa.
Deutsche Telekom ha detto che, entro il 2018, si prevede che il numero di connected car in Cina arrivi a 68 milioni.
Le revenues generate dalle connected car raggiungeranno 25 miliardi di dollari nel 2025 a livello globale, secondo la società di consulenza EY, mentre Booz & Co si aspetta che i veicoli connessi rappresenteranno il 90% delle nuove auto immatricolate alla fine del decennio, contro appena il 10% oggi.