CESSIONI

Ei Towers, nel mirino le torri di Telecom

La società del gruppo Mediaset si candida come acquirente dell’asset. Non ancora incaricato advisor o sondato banche d’affari

Pubblicato il 29 Ott 2013

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Ei Towers sfoglia il dossier di Telecom Italia. Da qui al 7 novembre, giorno dell’assemblea – scrive Il Sole 24 Ore – il gruppo telefonico italiano potrebbe annunciare la messa in vendita della sua rete di ripetitori per un valore di 1 miliardo di euro.

In attesa di una gara ufficiale c’è Mediaset, che indirettamente sarebbe interessata. La sua società Ei Towers si candida come pretendente per l’asset. Al momento Ei Towers non risulta aver affidato alcun incarico a eventuali advisor, né abbia sondato banche d’affari, ma il dossier circola dentro l’azienda dove si sta decidendo il da farsi. Sono 8mila i siti che Telecom Italia a sua volta in parte aperto anche ai concorrenti Vodafone e H3G.

Come spiega il Sole 24 Ore, le torri sono un asset strategico e – a ben vedere – Ei Towers è l’unico operatore puro in Italia. La società avrebbe dunque l’identikit ideale, anche se un miliardo di euro sarebbe un esborso troppo oneroso per l’azienda che lo scorso anno ha fatto 230 milioni di fatturato e 25 di utili. Ma, secondo il Sole, spazio per farsi finanziare dalla banche ci sarebbe così come ci sarebbe anche il senso industriale: nascerebbe infatti un campione nazionale delle infrastrutture di Tlc.

Secondo Mediobanca Securities Ei Toweres “potrebbe agire come consolidatore naturale nel business domestico delle torri, dal momento che è l’unico operatore indipendente quotato”. Gli esperti restano positivi sulla società per 4 motivi: risultati trimestrali, possibile revisione al rialzo delle stime, potenzialità per essere un consolidatore nel business delle torri e valutazione a sconto. Più nel dettaglio, gli analisti ritengono che i risultati trimestrali saranno “buoni”: il debito netto alla fine di settembre 2013 dovrebbe diminuire a 162 mln euro, confermando la forte generazione dei flussi di cassa del gruppo. Vediamo poi un Ebitda di 26 mln euro, in rialzo del 3,3% grazie al processo di riduzione dei costi che sta andando avanti. Infine, l’utile netto del 3° trimestre dovrebbe attestarsi a 8 mln euro, in calo del 3% a/a”.

La casa d’affari evidenzia che se “le previsioni per il 3° trimestre fossero confermate ci sarebbe ulteriore spazio per una revisione al rialzo delle stime”.

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