STRATEGIE

EiTowers punta alle torri Telecom, Barbieri: “Abbiamo partner interessati”

Il ceo della società ammette di guardare con interesse all’eventuale cessione degli asset dell’ex incumbent: “Non escludiamo nemmeno un ricorso al debito o ad un aumento di capitale”

Pubblicato il 24 Apr 2014

E.L.

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La gara per le torri Telecom Italia, o per quelle di Wind se il gruppo tlc dovesse accelerare la dismissione di quegli asset, orienterà tempi e strategie di EiTowers (gruppo Mediaset) nel 2014: innanzi tutto potrebbe provocare uno slittamento del piano industriale e, in secondo luogo, comporterebbe scelte rilevanti anche nel senso di una partnership con cui affrontare le aste o di una ricapitalizzazione.

E’ lo stesso amministratore delegato Guido Barbieri a spiegarlo in un colloquio con Radiocor a margine dell’assemblea degli azionisti: “E’ confermato l’obiettivo di presentare il piano industriale 2014-18 in estate, a luglio o a inizio settembre, ma se dovesse partire qualche processo di vendita importante potremmo rivedere la tempistica”. Gare in vista dunque? “E’ prematuro dirlo perché Telecom Italia ha annunciato l’intenzione di vendere le sue torri ma il processo non è partito. Per Wind ci sono solo rumors – ammette il ceo – Di sicuro EiTowers ha intenzione di giocare la partita e di analizzare fino in fondo le opportunità”.

Per gli asset di Telecom circola una valutazione intorno al miliardo di euro: “Se l’ordine di grandezza è quello – commenta Barbieri – non possiamo escludere nessuna opzione su come affrontare la gara: ricorso al debito, aumento di capitale o partnership. Molti ci stanno cercando per questa terza soluzione, principalmente internazionali ma anche qualche italiano”.

“Per diversi fattori il mercato italiano delle torri di trasmissione è più complicato che in altri Paesi europei – prosegue il manager spiegando i diversi contatti avuti in vista del dossier Telecom – E’ comprensibile quindi che i soggetti internazionali interessati abbiano qualche cautela sia per la componente real estate di questo business sia per quella relativa ai servizi. Per questo chi sta guardando a livello internazionale vuole sapere come si muove il principale gruppo industriale italiano del settore”. Sicuramente comunque EiTowers si troverà ad affrontare una forte concorrenza per gli asset Telecom, ma se l’operazione dovesse concretizzarsi “l’opzione principale – continua Barbieri – è quella di non farla con la capogruppo ma ti tenere le torri telefoniche separate da quelle televisive”. A questo scopo lo scorso anno EiTowers aveva riunito gli asset tlc nella controllata Towertel che sarà probabilmente il veicolo scelto per un’eventuale operazione su Telecom.

Sull’asta delle frequenze televisive, che ha visto l’unica offerta presentata da Cairo Communication, Barbieri non si sbottona su eventuali contatti avvenuti con l’editore de La7 per realizzare la rete digitale una volta acquisita la concessione: “Non posso dire nulla – conclude il manager – Siamo pero’ convinti che il valore di lungo periodo del digitale terrestre sia molto forte e per lo più inesplorata.

L’alta definizione non sarà confinata al satellite ma arriverà al digitale terrestre che sarà l’unica piattaforma che consentirà di distribuire contenuti lineari al 95% della popolazione. Chi ha visto questa potenzialita’ di lungo termine, investe”.

Intanto i fondi azionisti di EiTowers invitano la società delle torri a mettere in cantiere un aumento di capitale al servizio delle operazioni di M&A che il gruppo controllato da Mediaset ha messo nel mirino. Una sollecitazione inusuale da parte di soci di minoranza arrivato da i fondi gestiti da Eurizon (gruppo Intesa Sanpaolo) nel corso dell’assemblea di questa mattina.

Rivolgendosi al management di EiTowers, il rappresentante dei fondi (che detengono quote inferiori al 2%) ha insistito sulla “priorità della crescita del valore” anche per linee esterne chiedendo ai manager di giocare “un ruolo di primo piano” nel processo di consolidamento del business delle torri. “Qualora la possibilità di realizzare questi deal dovesse concretizzarsi e dovesse richiedere risorse finanziarie superiori alle disponibilità dell’azienda – ha proseguito l’azionista – auspichiamo che il management si rivolga al mercato certi che la risposta sarebbe ampiamente positiva”.

Il riferimento implicito dei fondi era alla possibile acquisizione delle torri tlc di Telecom Italia a cui EITowers si è preparata per esempio rinunciando alla distribuzione di dividendi sul 2013, mossa giudicata positivamente dalla stessa Eurizon che ha inoltre espresso apprezzamento per “l’indipendenza del managmeent capace di proiettare i piani futuri con una visione di operatore indipendente unico quotato in Europa nel comparto delle torri.

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