Conti in chiaroscuro per Ericsson. Nel secondo trimestre la multinazionale svedese ha fatto registrato un ritorno all’utile, ma ha ha dovuto fare i conti con una flessione nei ricavi e una previsione di un futuro incerto, alimentato da fattori esterni come le politiche tariffarie globali e le condizioni economiche.
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Risultati finanziari del secondo trimestre
Nel secondo trimestre, Ericsson ha annunciato un utile netto di 4,6 miliardi di corone (equivalenti a 410 milioni di euro), in forte recupero rispetto alla perdita di 11 miliardi registrata nello stesso periodo del 2024. La performance operativa è stata superiore alle aspettative degli analisti, con un utile operativo rettificato che ha ampiamente battuto le previsioni. Tuttavia, i ricavi complessivi sono diminuiti del 6%, attestandosi a 56,1 miliardi di corone (5 miliardi di euro), inferiori alla previsione media di 59,3 miliardi. Questo calo è stato in parte attribuito a un effetto valutario negativo di 4,7 miliardi.
Nonostante la flessione nei ricavi, Ericsson ha fatto segnare un aumento delle vendite organiche del 2%, grazie in particolare alla solida performance nel mercato nordamericano. Il margine lordo è salito al 47,5%, rispetto al 43,1% dello stesso periodo del 2024, con un Ebit che ha registrato un valore positivo di 6,4 miliardi, rispetto ai -13,5 miliardi dell’anno precedente. L’utile operativo rettificato, esclusi gli oneri di ristrutturazione, è stato di 7 miliardi di corone, in netta ripresa rispetto alla perdita di 11,9 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, superando anche la previsione media degli analisti di 6,1 miliardi.
La strategia di riduzione dei costi
Il ceo di Ericsson, Börje Ekholm, ha sottolineato che una parte del miglioramento operativo è dovuto alla riduzione strutturale dei costi. “Abbiamo ridotto strutturalmente la nostra base di costi e rimaniamo fortemente concentrati sul miglioramento della nostra efficienza”, ha spiegato, esprimendo soddisfazione per i risultati ottenuti nonostante il contesto globale sfavorevole.
Andamento geografico e settoriale
A livello geografico, Ericsson ha registrato una crescita nelle vendite organiche nella regione delle Americhe, principalmente grazie ai risultati positivi in Nord America, mentre in Sud America si è registrato un calo. La situazione nelle regioni del Sud-Est asiatico, Oceania e India è stata meno favorevole, con una diminuzione delle vendite, principalmente a causa della riduzione degli investimenti in India. Inoltre, i margini sono stati influenzati negativamente dai dazi Usa.
Le minacce dei dazi e le prospettive per il futuro
Nel contesto geopolitico, Ericsson ha dovuto affrontare anche l’incertezza legata alle politiche tariffarie internazionali, in particolare quelle degli Stati Uniti. Il Cfo, Lars Sandström, ha commentato le preoccupazioni legate ai dazi: “Con la produzione distribuita in molte regioni del mondo, incluso il Nord America, cercheremo di bilanciare la produzione in base all’evoluzione delle tariffe. Ma ovviamente non possiamo garantire di essere immuni ai dazi”.
Le previsioni degli analisti
Il futuro a breve termine di Ericsson appare incerto, con gli analisti di Kepler Cheuvreux che rilevano che, sebbene i margini e l’Ebitda rettificato siano stati superiori alle attese, le vendite sono state inferiori al consenso del 6%. Inoltre, la società ha riconosciuto l’aumento delle incertezze nei prossimi mesi, con un outlook che rimane influenzato dai dazi e dall’andamento dell’economia globale. Ericsson prevede anche una stagionalità inferiore alla norma nel terzo trimestre per quanto riguarda le reti, mentre per il software e i servizi cloud dovrebbe esserci una stagionalità nella media.
Le previsioni future sono ancora più cupe per gli analisti di Ubs, che ritengono che le stime di consenso sull’Ebit per l’intero anno potrebbero diminuire del 1-5% dopo i risultati del secondo trimestre. Secondo Ubs, le vendite del terzo trimestre potrebbero risultare inferiori al consenso tra il 5% e il 10%. La società ha anche espresso preoccupazioni per l’incertezza che permane riguardo le modifiche tariffarie future e le condizioni economiche generali.
Conclusioni
Ericsson ha fatto segnare dei progressi significativi nel secondo trimestre, con un netto miglioramento dell’utile operativo e del margine lordo, ma non è immune dalle sfide globali. Le prospettive per il terzo trimestre restano incerte, con i ricavi che potrebbero subire un ulteriore calo e le previsioni che si stanno adattando a un contesto di tariffe internazionali più alte e di incertezze economiche. La sfida per Ericsson sarà riuscire a navigare questi ostacoli senza compromettere ulteriormente la propria crescita.