LA RISTRUTTURAZIONE

Esuberi Vodafone, accordo fatto

Firmato questa mattina al ministero del Lavoro il documento sui 700 esuberi che saranno gestiti tramite contratti di solidarietà per 396 addetti, mobilità volontaria e incentivata e riduzione di orario. Azzola (Slc-Cgil): “Positiva la decisione di limitare la delocalizzazione dei call center all’estero”

Pubblicato il 06 Mag 2013

Paolo Anastasio

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Firmato stamattina al ministero del Lavoro l’accordo raggiunto nella notte fra venerdì e sabato tra Vodafone Italia e sindacati (Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Coordinamento delle Rsu) sui 700 esuberi del gruppo, dopo una trattativa partita a marzo, dopo l’avvio della procedura di mobilità. L’intesa prevede un insieme di contratti di solidarietà e mobilità volontaria e ricollocamento (qui il verbale dell’accordo). Gli esuberi sono complessivamente 700, rispettivamente 671 lavoratori per Vodafone Omnitel NV e 29 lavoratori per Vodafone Gestione. I tagli saranno gestiti attraverso contratti di solidarietà di tipo “difensivo” per 396 addetti e con un benefit all’esodo che potrà variare dalle otto alle 36 mensilità.

La trattativa, si legge in una nota di Vodafone Italia, “ha avuto come obiettivo l’individuazione di un equilibrato bilanciamento tra esigenze dell’azienda e soluzioni sostenibili per le persone, in un difficile contesto di mercato determinato dalla crisi macroeconomica, dalla forte pressione competitiva, dal drastico calo dei prezzi, e dagli interventi regolatori. Fattori che stanno influenzando in modo molto critico l’andamento del settore delle telecomunicazioni”.

“L’accordo – prosegue la nota – frutto di un percorso di dialogo intenso e costruttivo con il sindacato, e che ha visto momenti di confronto con i dipendenti, è stato guidato dalla reciproca volontà di trovare soluzioni non traumatiche, attraverso il ricorso a strumenti socialmente sostenibili per le persone e per l’azienda”. Fra gli strumenti adottati, la mobilità volontaria e incentivata, eventuale ricollocazione presso partner, ricorso a contratti di solidarietà in alcune funzioni, passaggi a part time fino a un tetto massimo e possibile ricollocazione interna, anche attraverso inquadramento a livello immediatamente inferiore.

L’azienda ha messo a disposizione un piano di incentivi che si declinano a seconda degli strumenti e della scelta dei tempi e delle modalità.

Verrà inoltre mantenuto l’assetto organizzativo derivante dall’accordo per i prossimi tre anni.

E’ stata poi raggiunta un’intesa per riequilibrare il profilo economico e normativo di alcuni istituti con l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità e competitività di Vodafone: parziale assorbimento degli aumenti previsti dal rinnovo del Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni, secondo una logica di progressività in funzione del superminimo individuale; premio di risultato e fruizione ferie e permessi.

“Nell’ambito dell’accordo, l’azienda ha dato disponibilità ad un’ulteriore apertura all’utilizzo del part time e ha introdotto per la prima volta nel settore delle telecomunicazioni la possibilità di valorizzare il premio di risultato con la scelta di innovativi strumenti di welfare aziendale – prosegue la nota di Vodafone – L’azienda riconoscerà un contribuito di mille euro sotto forma di una tantum per l’anno che si è appena concluso”.

Nell’avviare il piano Vodafone Italia aveva evidenziato “gli effetti negativi della crisi macroeconomica, la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori che avevano provocato una “rilevante erosione del fatturato e dei margini”.

“Un accordo che ha senz’altro un lato positivo importante, visto che Vodafone, contrariamente a quanto fanno molti gruppi, ha deciso di limitare la delocalizzazione dei call center all’ estero”. Così il segretario generale della Slc, Michele Azzola, nel commentare l’accordo raggiunto tra Vodafone e sindacati sui 700 esuberi annunciati dall’azienda.

L’azienda si è impegnata a non varare altri interventi sull’occupazione per tutta la durata del piano, vale a dire fino ad aprile 2016. Inoltre, “fino a tale data non saranno realizzate operazioni di societarizzazione ed esternalizzazione per il tramite di cessioni di ramo”, si legge nel verbale dell’accordo.

“Nell’ambito di un modello di Customer Care coerente con le politiche del gruppo, Vodafone Italia afferma che l’insieme delle attività e dei volumi del Customer Care gestiti in off shoring è in linea con la complessvia sostenibilità del customer – si legge nel verbale dell’accordo – Pertanto tali attività e volumi non saranno soggetti ad ulteriori variazioni. Inoltre coerentemente con un piano di automazione delle attività, le stesse potranno nel tempo subire una progressiva riduzione”.

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