Facebook, in allarme le Authority europee

I regolatori della privacy di Germania, Gran Bretagna e Irlanda preoccupate sulla nuova funzionalità di riconoscimento facciale. La questione potrebbe finire sul tavolo della Ue. Facebook: “Risponderemo a ogni preoccupazione”

Pubblicato il 10 Giu 2011

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Il rinoscimento facciale su Facebook non solleva le critiche solo
degli utenti che temono per la propria riservatezza, ma ha messo in
allarme alcuni regolatori europei della privacy, preoccupati dalla
tecnologia che identifica le persone a partire dalle foto caricate
sul social network. Le authority di Germania, Gran Bretagna e
Irlanda si sono formalmente opposte alla feature in particolare
perché non chiede il consenso degli utenti al riconoscimento.

“Ancora una volta Facebook ha cambiato la sua Privacy Declaration
senza avvisare gli utenti. Non credo che quanto deciso da Facebook
sia in linea con la legge europea e tedesca”, afferma Peter
Schaar, commissario tedesco alla protezione dei dati.

“Come con ogni altra tecnologia, ci aspetteremmo da parte di
Facebook estrema trasparenza su come vengono usate le informazioni
personali”, aggiunge lo Uk Information Commissioner’s Office.
“Le questioni di privacy che questo nuovo software solleva sono
ovvie e gli utenti dovrebbero essere pienamente e ampiamente
informati per poter scegliere se attivare o no questa opzione”,
aggiunge l’ufficio britannico. “Stiamo discutendo con Facebook
delle implicazioni di questa tecnologia per la privacy”.

Il rischio è che Facebook si trovi a fronteggiare un’opposizione
a livello Ue, perché il problema sarà posto all’attenzione di
tutti i regolatori della privacy europei riuniti nell’Article 29
Working Party, che fornisce pareri alla Commissione Ue.

Il social network si è detto pienamente disponibile a parlare con
i regolatori europei, ma ha ribadito che la sua funzione di
riconoscimento facciale non pone problemi di privacy: “Abbiamo
sentito i commenti di alcuni regolatori e stiamo fornendo loro
tutte le informazioni aggiuntive che, ne siamo convinti,
risponderanno a ogni loro preoccupazione”, ha dichiarato
Facebook.

L'azienda di Mark Zuckerberg ha anche detto di aver aggiunto,
dopo il primo fuoco di critiche, un’opzione che permette agli
utenti di scegliere di non attivare la feature, ma Beth Givens,
direttrice della Privacy Rights Clearinghouse, ritiene che Facebook
avrebbe dovuto inserire questa opzione da subito e metterla nella
forma di opt-in: il riconoscimento facciale, cioè, non deve essere
automaticamente attivato e eventualmente escluso, ma al contrario
sempre escluso e eventualmente, per chi lo vuole, attivato.

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