EX BEAUTY CONTEST

Frequenze, lo schema di gara in Gazzetta Ufficiale

Consultazione pubblica al via per 30 giorni. Dopodiché il documento dovrà passare il vaglio della Commissione Ue prima del passaggio al Mise e alle Camere. Un iter lungo e complesso che farà slittare la gara alla prossima legislatura

Pubblicato il 19 Nov 2012

Paolo Anastasio

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Pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale la delibera dell’Agcom approvata il 14 novembre, che dà il via alla consultazione pubblica sullo schema di provvedimento per la gara frequenze (ex beauty contest). In particolare, si tratta della Delibera n. 550/12/Cons, che riguarda la consultazione pubblica sullo schema di provvedimento recante “Procedura per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva per sistemi di radiodiffusione digitale terrestre e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza e a tutela del pluralismo ai sensi dell’art. 3-quinquies del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del 26 aprile 2012”.

La gara per l’assegnazione delle frequenze (ex beauty contest) rischia di slittare alla prossima legislatura. I tempi tecnici per l’approvazione dello schema di provvedimento non sono brevi e rischiano di sforare lo sciogliemento delle Camere in vista delle elezioni di primavera.

La tempistica prevede una consultazione pubblica, aperta ai rilievi degli stakeholder interessati all’assegnazione delle frequenze. La consulatazione terminerà oltre metà dicembre. A quel punto, l’Agcom formulerà i suoi rilievi e poi invierà il documento a Bruxelles, per i rilievi della Commissione Europea, che ha a disposizione un altro mese di tempo per studiare il dossier ed esprimere un parere definitivo. L’approvazione rappresenta la condizione per chiudere la procedura di infrazione aperta da bruxelles nei confronti dell’Italia. Se i tempi saranno rispettati e il parere sarà favorevole, il provvedimento rivisto da Bruxelles tornerà all’Agcom a fine gennaio circa. A quel punto sarà girato al Ministero dello Sviluppo Economico, responsabile per il via libera definitivo al regolamento di gara. Anche in questo caso i tempi tecnici prevedono qualche settimana, prima che il Mise sia pronto con il documento definitivo, che in ultima istanza dovrà passare al vaglio delle camere.

Il problema sono i tempi. Metà febbraio è l’ultima data utile per lo scioglimento delle Camere, in vista delle elezioni della prossima primavera. Sembra alquanto difficile che il provvedimento riesca ad arrivare in Parlamento prima della fine della legislatura del Governo Monti. Con il risultato che di asta frequenze si riparlerà dopo l’insediamento del nuovo governo, non prima di maggio o giugno.

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