L’APPELLO

Frequenze mobili troppo care, la Gsma: “I governi adeguino i prezzi al mercato”



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I costi dello spettro rappresentano il 7% dei ricavi degli operatori globali, con un aumento del 63% negli ultimi dieci anni, mentre le entrate per megahertz sono diminuite del 60%: a rischio gli investimenti nel 5G. I rinnovi delle licenze sono una scadenza critica: i decisori politici “garantiscano un pricing accessibile”

Pubblicato il 15 mag 2025



reti sostenibili

Le frequenze mobili sono troppo care: la denuncia arriva dalla Gsma e dal suo nuovo “Global spectrum pricing report“, che evidenzia come i costi dello spettro siano aumentati notevolmente mentre i ricavi delle telco continuano a diminuire. Ciò sta facendo salire i costi per gli operatori e limita la loro capacità di investire in infrastrutture di rete essenziali, in particolare il 5G.

“L’industria mobile è al centro dell’economia digitale, visto che abilita servizi e apre a opportunità che trasformano la vita delle persone. Ma un dollaro può essere speso solo una volta e i costi elevati dello spettro possono soffocare gli investimenti in un momento in cui la necessità di una connettività accessibile nel prezzo e di qualità affidabile non è mai stata così grande”, ha dichiarato Vivek Badrinath, direttore generale della Gsma.

La Gsma esorta i responsabili politici ad adeguare i prezzi dello spettro in linea con le attuali condizioni di mercato e le realtà economiche affrontate dagli operatori. Con quasi 1.000 licenze di spettro che scadranno in tutto il mondo entro il 2030, i prossimi rinnovi rappresentano un’opportunità critica per ripristinare le politiche dei prezzi per guidare gli investimenti nella prossima generazione di reti mobili.

Le frequenze mobili pesano per il 7% dei ricavi delle telco

Il report mostra che, mentre sia i prezzi al consumo per i servizi mobili che il costo medio dello spettro sono diminuiti, l’onere complessivo dei costi sugli operatori di rete mobile (Mno) è aumentato nettamente. Infatti, i costi cumulativi globali dello spettro rappresentano ora il 7% dei ricavi degli operatori, con un aumento del 63% negli ultimi dieci anni. Nel frattempo, le entrate medie generate per megahertz (MHz) di spettro sono diminuite del 60% nello stesso periodo.

Sebbene i costi per MHz siano diminuiti fino al 75% in alcune bande dal 2014, gli operatori hanno aumentato le partecipazioni dello spettro dell’80% nello stesso periodo per far fronte alla domanda di larghezza di banda, e così il costo complessivo è aumentato.

I governi devono garantire uno spettro accessibile

La Gsma rileva anche che un gigabyte di dati è molto più conveniente oggi rispetto a dieci anni fa: gli operatori hanno registrato uno sbalorditivo calo del 96% delle entrate per GB tra il 2014 e il 2024. Tuttavia, questi ricavi in calo, se combinati con il costo elevato dell’acquisizione dello spettro, limitano la capacità degli operatori di investire nell’espansione e nel miglioramento delle reti mobili, in particolare 4G e 5G.

Secondo il report, infatti, i costi dello spettro più elevati sono direttamente correlati con una minore copertura della rete e velocità mobili ridotte. Ciò ha un impatto sui consumatori e rallenta lo sviluppo delle economie digitali in tutto il mondo.

La Gsma evidenzia anche che le scelte di politica pubblica – come la definizione di prezzi di riserva artificialmente elevati, la creazione artificiosa di scarsità di risorse e obblighi di licenza onerosi – hanno spesso contribuito a gonfiare i costi dello spettro. In alcuni paesi, i costi dello spettro possono arrivare fino al 25% dei ricavi degli operatori.

“I governi e le autorità di regolamentazione devono dare priorità prezzi dello spettro che riflettano le realtà del mercato e promuovano la crescita digitale a lungo termine”, ha detto ancora il direttore generale della Gsma, Badrinath. “Garantendo che lo spettro sia accessibile, possono consentire un’espansione più rapida della rete, una migliore qualità del servizio e una maggiore inclusione digitale per tutti i loro cittadini”.

In Germania rinnovo per le frequenze mobili a costo zero

Un primo esempio in questa direzione arriva dalla Germania, dove lo scorso mese il governo ha deciso di estendere gratuitamente per cinque anni le licenze di spettro mobile per i tre principali operatori del Paese, evitando così un’asta immediata. Tuttavia alle telco sono state imposte nuove condizioni per migliorare la copertura e favorire la concorrenza.

La Bundesnetzagentur (BNetzA), l’agenzia federale delle reti, ha stabilito che Deutsche Telekom, Telefónica Deutschland (O2 Germany) e Vodafone Germany potranno continuare a utilizzare le frequenze nelle bande 800MHz, 1800MHz e 2.6GHz fino al 2030, ma dovranno rispettare obiettivi di copertura più ambiziosi e negoziare l’accesso con i concorrenti.

Le nuove regole impongono agli operatori di migliorare la connettività mobile nelle zone rurali e lungo le infrastrutture di trasporto. Entro il 2030, il 99,5% del territorio tedesco dovrà essere coperto con almeno 50 Mbps, mentre già dal 2029 il 99% delle abitazioni nelle aree rurali dovrà disporre di almeno 100 Mbps. Inoltre, autostrade, strade federali, regionali e vie navigabili interne dovranno avere copertura garantita.

Uno degli aspetti più controversi della decisione riguarda la condivisione delle frequenze. Gli operatori dovranno negoziare con il nuovo entrante 1&1, che ha espresso insoddisfazione per quella che considera una proroga a favore dei suoi concorrenti. Se un accordo non verrà raggiunto entro il 2026, BNetzA potrebbe imporre termini di accesso obbligatori.

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