SPETTRO

Frequenze Tv, Giacomelli: “Risolveremo la questione interferenze”

Il sottosegretario alle Comunicazioni annuncia l’avvio della consultazione pubblica: “L’obiettivo è superare l’eccessiva saturazione dello spettro”. Rossignoli (Aeranti Corallo): “C’è grande preoccupazione. Lo Stato deve trovare una soluzione”

Pubblicato il 06 Nov 2014

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Botta e risposta tra Aeranti Corallo e Ministero dello Sviluppo economico sul caso delle frequenze televisive che causano interferenze con le emittenti dei paesi confinanti, tra cui Slovenia, Croazia, malta e Francia. Se da una parte le Tv Locali definiscono inaccettabili le norme “che hanno previsto l’esclusione dalla pianificazione di numerose frequenze televisive digitali terrestri ritenute interferenti”, dall’altra il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli fa presente che è partita oggi la consultazione pubblica delle emittenti locali “per superare l’eccessiva saturazione dello spettro e risolvere il problema delle interferenze: il punto d’arrivo finale – afferma Giacomelli – è registrare tutte le frequenze, nazionali e locali, a Ginevra”.

“L’obbligo di dismissione delle frequenze interessate dal provvedimento ha la deadline del 31 dicembre 2014, nonostante – si legge in una nota di Aeranti Corallo, l’associazione nazionale di categoria delle imprese radiotelevisive locali – tali frequenze siano state assegnate per venti anni a seguito di gare svoltesi negli anni 2011 e 2012”.

“Lo Stato italiano – afferma Marco Rossignoli, coordinatore dell’associazione – a fronte di proprie evidenti responsabilità politiche e legali sulla problematica avrebbe dovuto individuare soluzioni adeguate per tutelare la posizione di imprese che hanno realizzato investimenti e sviluppato occupazione confidando in assegnazioni frequenziali rimesse in discussione poco tempo dopo il relativo rilascio. Dobbiamo purtroppo constatare – continua – che a oggi il Governo non ha assunto alcuna iniziativa per cercare di dare soluzione al problema, nonostante che vi siano numerosi canali televisivi liberi tra quelli esclusi dall’ex beauty contest e quelli non assegnati in sede di beauty contest. Tali canali liberi potrebbero essere assegnati in sostituzione di eventuali canali da dismettere”.

“C’è grande preoccupazione nel settore – prosegue Rossignoli – a fronte di questo continuo cambiamento delle regole che ha generato una situazione di incertezza permanente che rischia di compromettere la continuità aziendale delle imprese, con rilevanti ripercussioni sull’occupazione nel comparto. Non comprendiamo, inoltre – conclude – il ritardo nell’emanazione del piano di riparto tra le diverse regioni dello stanziamento relativo ai contributi 2013. Tale ritardo sta causando gravi disagi alle tv locali che non possono incassare i contributi loro spettanti in un momento, peraltro, di grande difficoltà economica derivante dalla recessione in atto”.

Dal canto suo il sottosegretario del Mise con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli spiega che la procedura di consultazione pubblica è stata indetta sui criteri e le modalità “per l’attribuzione di misure economiche e natura compensativa in favore degli operatori Tv in ambito locale”: “L’Italia – si legge in una nota del Mise – è da tempo un’osservata speciale dell’Itu per le interferenze frequenziali con i paesi confinanti. Per scongiurare le minacce di procedure d’infrazione richieste dai paesi vicini il governo intende incentivare la liberazione delle frequenze riconosciute a livello internazionale oggetto di accertate situazioni interferenziali, di cui al decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9. Il testo in consultazione è disponibile da oggi sul sito del Ministero dello Sviluppo economico. Le osservazioni e i commenti delle tv locali potranno pervenire entro e non oltre il 10 dicembre 2014”.

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