MERCATO UNICO TLC

Ftth Council Europe: “La Commissione Ue ha dimenticato la fibra”

Nel pacchetto sul Mercato unico delle Tlc politiche troppo spostate sul mobile, lamenta l’associazione che allerta: fibra necessaria per supportare l’Lte e raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale

Pubblicato il 11 Set 2013

Patrizia Licata

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La Commissione europea latita in fatto di iniziative per promuovere il finanziamento e lo sviluppo di progetti per la fibra ottica: secondo l’Ftth Council Europe la proposta sul mercato unico delle Tlc non riesce a disegnare politiche a tutto tondo perché ignora alcune tematiche chiave, prevede investimenti troppo esigui per la Ftth (fiber to the home) e non offre una chiara visione di come l’industria possa accelerare gli investimenti a beneficio dell’intera economia.

“La Commissione pone giustamente l’accento sulla lenta realizzazione delle nuove reti Lte, cercando di individuare le aree su cui far leva per favorire e accelerare lo sviluppo del wireless di nuova generazione; l’Ftth Council si aspetterebbe per la fibra un’attenzione analoga. Una penuria di implementazioni Lte potrebbe infatti anche essere collegata alla mancanza di sostegno per gli investimenti in fibra, ma la Commissione si rifiuta di rendere prioritari gli investimenti in Ftth adducendo motivi di neutralità tecnologica. Il risultato è che le politiche regolatorie promuovono con efficacia gli ammodernamenti nel rame che non possono però garantire la capacità di rete di cui gli utenti, fissi e mobili, avranno presto bisogno. All’Lte è necessaria la fibra per il backhaul; e nelle aree urbane per fornire fiber to the home o almeno to the building. Come si legge in un recente studio dell’Ocse, i progetti nel mobile hanno bisogno di corrispondenti progetti nel fisso, affinché si mantenga una coerente visione di insieme”, afferma Hartwig Tauber, direttore generale dell’Ftth Council Europe.

“Abbiamo bisogno di maggiore enfasi sulle reti in fibra capaci di vincere le sfide del futuro e dobbiamo agevolare l’emergere di nuovi modelli di finanziamento. Credo che non aver organizzato una consultazione pubblica adeguata su questi temi abbia portato a gravi mancanze nelle proposte della Commissione“, conclude Tauber.

L’Ftth Council Europe stima che per portare l’Ftth nell’intera Unione europea, e al tempo stesso raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale, sarebbero necessari investimenti di circa 200 miliardi di euro: questo garantirebbe per esempio che metà delle case abbiano collegamenti alla rete ultra-veloci (oltre 100 Mbps) entro il 2020.

Il Council ha anche pubblicato un position paper in cui scrive che occorrerebbe facilitare e incoraggiare nuovi investimenti da altri settori industriali verso quello delle telecomunicazioni tramite una radicale e completa riforma regolatoria: solo così l’Europa potrà diventare leader nelle implementazioni delle nuove reti e nei servizi ultra-veloci. Al momento, lamenta l’Ftth Council Europe, quest’area sembra totalmente assente dalle proposte della Commissione.

Altri aspetti delle politiche della Commissione europea ottegono invece il supporto del Council, come la trasparenza e la garanzia del livello di servizio per i consumatori: “Se i consumatori pensano di navigare a velocità da fibra ottica, ma non è così, non si renderanno nemmeno conto delle opportunità che perdono; è bene che i cittadini possano compiere scelte informate e beneficiare dei nuovi servizi”, sottolinea Karin Ahl, presidente dell’Ftth Council Europe.

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