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Galileo, Tajani: “Nasce per l’Italia una chance di ripresa”

Successo pieno per il test pubblico al Centro di controllo del Fucino che ha registrato il segnale dei primi quattro satelliti. Il vicepresidente Ue: “Grande impulso per la nostra economia”. Stimato un impatto economico per 90 miliardi entro il 2020

Pubblicato il 25 Lug 2013

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“Il cuore di Galileo ha cominciato a battere: è un risultato storico per l’Europa. Il sistema di navigazione satellitare europeo che sta muovendo i primi passi concreti, riveste un’importanza strategica per garantire l’indipendenza dell’Unione europea dagli Usa in materia di navigazione satellitare ed è in grado di dare un forte impulso alla nostra economia”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, commentando il successo del primo test pubblico di Galileo: il segnale, di elevata precisione, è stato acquisito ieri nel Centro di controllo del Fucino (L’Aquila), dalle 16,32 alle 18, da tutti e quattro i satelliti attualmente in orbita. Si è trattata della prima dimostrazione aperta al pubblico di ricezione di questo sistema che punta a rendere l’Europa più autonoma rispetto al Global positioning system (il diffusissimo Gps, utilizzato nella quasi totalità delle applicazioni civili) degli Stati Uniti.

Sono gli step iniziali del progetto voluto dall’Unione europea e dall’Esa, Ente spaziale europeo, la cui prima “pietra” è stata posta nel 2008. Nel 2010 è stato dato l’avvio al Centro di controllo del Fucino e “entro il 2014 – ha spiegato Tajani, da sempre sostenitore dell’iniziativa – puntiamo a lanciare altri 14 satelliti, con l’obiettivo di arrivare a 30 entro il 2020”. I servizi di Galileo si tradurranno in nuove opportunità economiche, di occupazione e crescita, con un impatto economico stimato in 90 miliardi entro il 2020. “Oggi le imprese, in particolare le Pmi, possono toccare con mano un nuovo, promettente mercato legato alle implicazioni e alle applicazioni industriali di Galileo” prosegue l’esponente della Ue, ribadendo che “cittadini e imprese inizieranno a beneficiarne prima ancora che la costellazione sia completamente dispiegata”.

Se infatti 4 satelliti sono effettivamente pochi per coprire tutta la superficie terrestre – possono dare informazioni sulla posizione per appena 88 minuti al giorno – già dal prossimo anno, con 18 satelliti, Galileo potrà essere completamente operativo e sarà in grado di offrire alcuni servizi, per esempio per la ricerca e il salvataggio di persone o la verifica del posizionamento di polizia e ambulanze. Dal 2018 saranno attivi i servizi commerciali, segnali criptati e più precisi, utili ad esempio all’Industria mineraria o nei rilevamenti topografici. E finalmente, se tutto rientrerà nei tempi di quest’avventura che dura già da alcuni anni, nel 2020 partirà di fatto la sfida al Gps statunitense, anche se i fautori del progetto preferiscono parlare di una “garanzia della continuità operativa rispetto al Gps made in Usa”. Aiutando le imprese europee a mettere a punto nuovi prodotti e servizi il sistema darà un contributo significativo alla ripresa economica dell’Europa e consentirà di affrontare sfide impegnative legate a mobilità sostenibile, agricoltura intelligente e assistenza agli anziani.

Punto di forza di Galileo è la precisione, specificano gli esperti, maggiore rispetto a quella del Gps americano. E le prospettive di business sono notevoli: il valore di mercato annuo dei prodotti e servizi di navigazione satellitare a livello mondiale è attualmente valutato in 124 miliardi di euro ed è destinato a crescere nel prossimo decennio fino a raggiungere, secondo le stime, 244 miliardi di euro nel 2020.

Per quanto riguarda le applicazioni, il potenziale è enorme: un mercato stimato in centinaia di milioni l’anno. Ad esempio, ha spiegato ancora Tajani, i Trasporti sono uno dei principali ambiti d’applicazione della navigazione satellitare. Il 60% del settore, infatti, già impiega sistemi di trasporto intelligente (Its). “Sono certo – ha detto l’esponente dell’Unione europea – che Galileo produrrà una rivoluzione nel trasporto marittimo o, ad esempio, nella gestione e controllo dei container merce nei porti. Altro esempio, meno scontato, sono le transazioni finanziarie. Gli orologi atomici di Galileo che ci forniscono il tempo universale, sono fondamentali per l’autenticazione e l’affrancatura temporale delle transazioni. Questo timbro certificato serve per le operazioni bancarie online, il commercio elettronico, le e le transazioni azionarie. Infine vorrei citare – conclude Tajani – un settore che considero molto importante per il nostro paese, in particolare in vista dell’importante appuntamento di Expo 2015: l’Agricoltura. Galileo, insieme al programma di osservazione della terra “Copernicus”, offre vaste opportunità in questo settore. Ad esempio per la semina di precisione, la gestione dell’irrigazione e degli allevamenti o il monitoraggio del cambiamento climatico. Ecco perché ho voluto che lo European Space Expo – che sta facendo tappa in tutte le capitali europee e che sarà a Roma dal 30 Agosto al 10 Settembre – partecipi come protagonista nel padiglione Europa, in occasione dell’Expo 2015″.

Ricordando che Finmeccanica ha acquisito Telespazio nell’agosto 2002 (il Centro di controllo presso il Centro Spaziale del Fucino è realizzato appunto da Telespazio), l’ad Alessandro Pansa ha ribadito che per la sua azienda “la presenza nel settore spaziale è di grandissima rilevanza e uno dei pilastri su cui fondare la nostra strategia”.

Enrico Saggese, presidente dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), ha sottolineato che “l’Italia ha partecipato a Galileo fin dall’inizio perché ci ha creduto”. Ricordando che il progetto ci vede attori protagonisti insieme a Francia, Gran Bretagna e Germania, ha rimarcato come la legge italiana 10/2001 abbia destinato 309 milioni di euro di finanziamenti al progetto e come Horizon 20/20 della Ue preveda altri 4 miliardi di euro per la sua realizzazione. Ha infine ribadito che il Centro di Controllo del Fucino, inaugurato a dicembre 2010 e realizzato con il contributo della Regione Abruzzo, è frutto di una collaborazione tra Italia e Germania, dove c’è un centro di controllo “gemello”.

“È un’emozione vedere che anche l’Unione europea si è dotata di un sistema preciso per posizionarsi sul territorio” è il commento di Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico. “È un motivo di successo per l’industria italiana ed è anche forse l’unica avventura in cui tutti i Paesi Ue sono collegati tra loro per garantire margini di competitività all’Europa”.

“Il sistema di navigazione satellitare europeo – ha aggiunto il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica Maria Chiara Carrozza – può aprire nuovi spazi in settori come la robotica indossabile, per esempio contribuire alla mobilità di ipovedenti, disabili motori o disabili cognitivi. È anche un’opportunità di sviluppo per start up e aziende. Non bisogna mai dimenticare che le future sfide scientifiche dipendono essenzialmente da collaborazioni internazionali e grandi infrastrutture”.

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