MERCATI

Gartner, la crisi morde le revenue dei chipmaker

Contratti del 2,6% i ricavi dell’industria mondiale. Ma Qualcomm e Broadcom in controtendenza perché servono segmenti non toccati dalle depressione economica

Pubblicato il 03 Apr 2013

Patrizia Licata

chip-111111184449

I dati Gartner sull’andamento del mercato mondiale dei semiconduttori non tracciano un quadro incoraggiante, rilevando nel 2012 un declino del fatturato totale del 2,6% rispetto all’anno prima, per un valore di 299,9 miliardi di dollari contro i 307,7 miliardi del 2011, e un conseguente aumento dei vendor il cui business risulta in declino.

Anzi, secondo il report “Market share analysis: Semiconductor revenue, worldwide, 2012”, le entrate dei primi 25 produttori mondiali di semiconduttori si sono contratte anche un po’ più (del 2,8%) della media dell’industria nel suo complesso e nel 2012 rappresentano più o meno la stessa porzione delle entrate dell’intera industria che controllavano l’anno prima (68,9% nel 2012, 69% nel 2011). Ma un piccolo gruppo di produttori riesce a mettere a segno performance positive, grazie alla capacità di trasformare il proprio business e proporre chip a segmenti di mercato che continuano a svilupparsi nonostante la crisi.

“I tipici driver di crescita per l’industria dei semiconduttori – i settori dell’elettronica di consumo, dei dispostivi wireless, dei computer e dell’elettronica per automobili – hanno subito gravi rallentamenti e radicali cambiamenti nel 2012”, commenta Steve Ohr, research director di Gartner. “Persino i settori dell’industria medicale, delle comunicazioni fisse e del militare/aerospazio, che di solito non sono molto condizionati dai mutamenti nell’atteggiamento dei consumatori, hanno ridotto drasticamente la domanda di semiconduttori”, sottolinea l’analista. Così le scorte in magazzino si sono mantenute alte, inibendo ulteriormente la crescita.

Analizzando i trend per i principali vendor, Intel ha registrato un calo del 3,1% del fatturato, dovuto alla flessione nella vendita di Pc; il colosso americano mantiene comunque per il 21mo anno consecutivo il primo posto sul mercato dei chip, con uno share più o meno invariato rispetto all’anno precedente: 16,4% nel 2012, 16,5% nel 2011. La numero due del settore, Samsung (share del 9,5%), ha visto la sua spinta alla crescita frenata dalla debolezza delle Dram e dei chip di memoria flash di Nand; le sue revenues complessive sono però cresciute (del 3,1%) grazie ai circuiti integrati per smartphone application-specific (Asic) e ai prodotti standard application-specific (Assp).

Molto più importante l’incremento delle revenues messo a segno da Qualcomm: +31,8% nel 2012, per un valore di 13,2 miliardi di dollari, un dato che ha permesso al colosso americano di salire nella classifica dei 25 top vendor passando dal numero sei al numero tre oggi, con una quota di mercato del 4,4%. Gartner sottolinea che Qualcomm è stato il produttore di chip con il più alto tasso di crescita tra i primi 25 del mondo e continua a vivere un momento positivo grazie alla sua leaderhip nelle comunicazioni mobili.

Mantiene la quarta posizione (quota di mercato del 3,7%) Texas Instruments che tuttavia vede le sue revenues contrarsi del 5,5% nel 2012, mentre Toshiba, che ha perso il 9,8% in termini di fatturato, scende al quinto posto (3,5% di market share). La classifica dei primi dieci vendor prosegue con Renesas Electronics, sesta (con revenues in contrazione del 14,1%), Sk Hynix (-4,5%), StMicroelectronics (-12,7%), Broadcom (+9,6%) e Micron Technology (-9,5%), decima. I primi dieci vendor mondiali di chip rappresentano complessivamente una quota di mercato del 48,7% e un fatturato di 146 miliardi di dollari, in contrazione del 3,5% rispetto al 2011.

La classifica che mette in fila le aziende in base alla loro quota di mercato non racconta tuttavia l’intera storia: Gartner fa notare che spesso una performance più o meno robusta di un produttore dipende in gran parte dalla crescita del mercato dei device in cui i suoi chip sono utilizzati. Per questo Gartner compila anche un indice della performance relativa (Relative industry performance index o Rip) che misura la differenza tra la crescita industry-specific di un’azienda e la sua crescita effettiva e mostra quali vendor stanno trasformando il loro business o spostandosi su nuovi mercati. Leader in questo indice Rip è Qualcomm (che del resto ha scalato posizioni anche nella classifica delle revenues e del market share), mentre il punteggio è deludente per Freescale, StMicroelectronics e Amd.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 3