LA NOMINA

Pignari a capo della cybersecurity di Huawei: “Sul 5G regole uguali per tutti”

Nel suo nuovo ruolo il manager impegnato nella massima collaborazione con organismi regolatori e clienti. Obiettivo: sviluppare un approccio comune alla sicurezza”

Pubblicato il 06 Nov 2019

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Giuseppe Pignari è stato nominato Cyber Security Officer (Cso) di Huawei Italia. Nel suo nuovo ruolo, Pignari avrà la responsabilità di supportare l’azienda nel suo impegno a collaborare apertamente con organismi regolatori, clienti e organizzazioni del settore Ict per sviluppare un approccio comune alla cybersecurity e per realizzare in modo congiunto la sicurezza delle reti. Il manager è già operativo.

“In continuità con i valori che ci hanno sempre contraddistinto, tra cui l’innovazione tecnologica e l’attenzione alla privacy e alla sicurezza, continueremo ad ascoltare e accogliere le richieste da parte dei nostri clienti e partner, sviluppando prodotti, sistemi e servizi in grado di rispondere alle necessità di un contesto tecnologico, sociale e regolamentare in continua evoluzione – dice Pignari – Nell’elaborazione di un quadro condiviso di sicurezza nazionale, auspichiamo la diffusione di procedure di monitoraggio e valutazione dei rischi basate su studi e analisi dei fatti concreti, che mirino a definire standard di sicurezza più elevati e omogenei per tutti i fornitori di reti 5G. Un tale approccio consentirà all’intero ecosistema di affrontare con successo le sfide globali nel campo della sicurezza informatica”.

Il curriculum di Giuseppe Pignari

Dopo la laurea in ingegneria delle telecomunicazioni conseguita presso il Politecnico di Torino, nel 1989 Giuseppe Pignari entra in Telecom Italia dove, presso il Centro Studi e Laboratori e Telecomunicazioni, si occupa di architetture per le reti di trasporto e di standardizzazione di nuove tecnologie quali SDH, ATM e DWDM. In seguito, nel 1998, lavora come Responsabile Ingegneria delle Reti di Trasporto in Omnitel, per poi spostarsi in Vodafone Italia dove ricopre incarichi di responsabilità crescente in ambito di sviluppo e ingegneria della rete. Il 2010 vede l’ingresso di Pignari in Huawei come Chief Technology Officer dell’Account Team dedicato a Vodafone; in questo ambito ricopre diversi ruoli fino ad essere Head of Technology & Security.

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Huawei, leader mondiale nel mercato delle telecomunicazioni, nel 2018 ha contribuito all’economia europea con € 12,8 miliardi grazie alle attività legate al proprio business, con un impatto occupazionale quantificabile in 169.700 posti di lavoro, in modo diretto o attraverso la propria catena di approvvigionamento. Questo è quanto emerge da uno studio realizzato da Oxford Economics.

L’impegno di Huawei in Europa

Huawei nel 2018 ha contribuito all’economia europea con 12,8 miliardi di euro grazie alle attività legate al proprio business, con un impatto occupazionale quantificabile in 169.700 posti di lavoro, in modo diretto o attraverso la propria catena di approvvigionamento. Il dato emerge da uno studio realizzato da Oxford Economics.

Nello stesso anno, il contributo diretto di Huawei al Pil europeo ammonta a € 2,5 miliardi, più del doppio rispetto al 2014, con una crescita annua del 19% in termini reali. Similmente, l’occupazione diretta e indiretta generata da Huawei è aumentata in media del 13% all’anno, mentre il gettito fiscale complessivo è cresciuto del 17% su base annua.

“La nuova Commissione Europea desidera garantire la sovranità digitale ai Paesi membri realizzando un solido ecosistema tecnologico in tutto il continente. Questo studio evidenzia che Huawei è tra le aziende leader in Europa per l’innovazione di quei prodotti e servizi che aiuteranno l’Unione Europea a raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo – sottolinea Abraham Liu, Huawei’s Chief Representative to the Eu Institutions – Stiamo offrendo un contributo considerevole all’economia europea, consentendone il miglioramento della capacità produttiva e garantendo che le imprese di ogni settore non vengano lasciate indietro nel corso del processo di trasformazione digitale. Il nostro scopo è quello di aiutare la Commissione Europea nel realizzare l’obiettivo di far sì che l’Europa possa accogliere con successo l’era digitale”.

Per valutare e comprendere in modo più approfondito il ruolo di Huawei in Europa, Oxford Economics ha misurato il suo impatto economico in termini di contributo al PIL europeo, occupazione e gettito fiscale.

L’impatto economico di Huawei nel dettaglio

Oxford Economics ha evidenziato come Huawei abbia contributo con 2,8 miliardi al Pil europeo nel corso nel 2018, suddividendo il totale come segue:

  • un contributo diretto di 2,5 miliardi derivante dalle spese operative sostenute all’interno delle strutture di Huawei presenti nell’Unione Europea, in Islanda, Norvegia e Svizzera.
  • un contributo indiretto di 5,4 miliardi lungo la catena di approvvigionamento nella fase di acquisizione di beni e servizi da parte di Huawei nei 12 Paesi europei in cui l’azienda ha effettuato maggiori acquisti.
  • un contributo indotto di 4,9 miliardi, calcolato tenendo in considerazione i benefici economici più ampi derivanti dal pagamento degli stipendi da parte di Huawei, così come da parte delle aziende della sua catena di fornitura, e che i dipendenti reintroducono in buona parte nel sistema economico effettuando acquisti in negozi al dettaglio, punti vendita di varie tipologie e attività per il tempo libero. Inoltre, la cifra tiene conto anche dell’attività economica generata nelle filiere degli stessi punti vendita.

L’impatto occupazionale che deriva dall’attività di Huawei in Europa nel 2018  è quantificabile in 169.700 posti di lavoro attraverso i tre canali sopra descritti. Di questi, 13.300 dipendenti sono a tempo indeterminato e a contratto presso le strutture europee di Huawei, a cui si sommano 80.300 posti di lavoro in aziende europee che operano all’interno della catena di fornitura globale di Huawei.

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