I RUMORS

Huawei, asse con Stm per i chip di nuova generazione

Il colosso cinese starebbe per annunciare l’accordo con il produttore italo-francese. Una mossa che in un sol colpo consentirebbe di dotarsi di soluzioni altamente all’avanguardia per gli smartphone, spingere il business nel settore automotive a aggirare le sanzioni Usa

Pubblicato il 29 Apr 2020

Antonio Dini

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Huawei starebbe lavorando con il produttore di chip italo-francese StMicroelectronics per co-progettare processori per dispositivi mobili e per il settore dell’automotive. La mossa, secondo indiscrezioni, servirebbe per aggirare le sanzioni statunitensi e poter commercializzare i suoi prodotti in tutto il mondo.

Huawei collabora da molto tempo con StMicroelectronics per la realizzazione di sensori. L’azienda italo-francese lavora anche con Tesla e altre aziende che studiano la realizzazione di autoveicoli a guida completamente autonoma. In parte l’accordo sarebbe anche finalizzato ad accelerare la produzione di sistemi per auto a guida autonoma ai quali Huawei lavora già da tempo.

La collaborazione sarebbe iniziata a gennaio ma non ne è stata data ancora notizia, anche se potrebbe essere ufficializzata a breve. L’azienda cinese si sta preparando a una recrudescenza delle sanzioni americani, che potrebbero includere un ulteriore restringimento dei requisiti in base ai quali Huawei può approvvigionarsi di componenti-chiave per la realizzazione dei suoi prodotti. Secondo alcune indiscrezioni su questo fronte, infatti, gli Usa richiederebbero alle aziende come la taiwanese Tsmc di dotarsi di una licenza per poter utilizzare apparecchiature statunitense per produrre chip per Huawei.

Per questo l’azienda cinese, anziché produrre internamente alcuni chip e componenti avanzate, avrebbe portato avanti un accordo di collaborazione con StMicroelectronics. Ordinare i chip per la produzione direttamente da un fornitore esterno permetterebe all’azienda cinese di evitare le sanzioni americane e qualsiasi altro ostacolo Washington voglia porre sulla strada. Inoltre, l‘accordo offrirebbe a Huawei anche la possibilità di approvvigionarsi dei software di ultima generazione necessari per la progettazione dei chip più avanzati. I fornitori di questo tipo di software altamente specializzati sono sostanzialmente due aziende americane, Synopsys e Cadence Design Systems. Huawei aveva già ammesso la scorsa estate che non aveva più il supporto di questi fornitori perché messa nella blacklist dall’amministrazione Trump.

Sempre secondo indiscrezioni nessuno sa se questa strategia effettivamente funzionerà e nemmeno quali saranno le nuove regolamentazioni per l’export di tecnologia che Washington vorrà imporre. Ma dal punto di vista di Huawei si tratta di una mossa inevitabile se vuole essere sicura di aver provato tutte le strade possibili.

Inoltre per Huawei creare legami molto stretti con StMicroelectronics vuole anche dire avere una grande opportunità per costruire chip migliori per i sistemi di bordo delle auto a guida autonoma, un settore che è nel mirino dell’azienda cinese.

Huawei sta infatti spingendo molto nel settore della guida autonoma, e cerca di trovare il modo per sconfiggere sia i suoi avversari internazionali che quelli cinesi. StMicroelectronics è fornitrice di alcune delle soluzioni tecnologiche più avanzate per Tesla e Bmw, che sono a loro volta i due produttori di automobili attualmente con le soluzioni più avanzate sul mercato.

Uno dei primi chip sviluppati nella partnership sono i chip per la serie di smartphone della linea Honor. Il brand controllato da Huawei, nel 2019 ha venduto 64 milioni di pezzi su un totale di 240 milioni: occupa quindi una posizione strategica che l’azienda vuole far crescere ancora. Nei mesi scorso Huawei aveva dichiarato che, se non fosse più stato possibile approvvigionarsi di chip dalla taiwanese Tsmc, si sarebbe rivolta alla coreana Samsung.

Intanto il Dipartimento per il commercio Usa ha appena annunciato che verranno attivati controlli più stringenti per l’export di tecnologie americane verso la Cina, la Russia e il Venezuela per evitare che possano essere utilizzate a fini militari. Le nuove regole si applicando anche ai chip, sensori e altre tecnologie collegate, che possono essere utilizzate anche negli smartphone.

All’interno del gruppo Huawei è presente anche una divisione per la produzione di chip. Si tratta di Hisilicon, uno dei più grandi produttori al mondo e il numero uno in Cina per la progettazione di chip per i dispositivi mobili e gli apparati di rete, e per i modem utilizzati dalla stessa Huawei nei telefoni cinesi. Inoltre, Hisilicon è il più grande produttore al mondo di chip per i servizi di videosorveglianza e per le televisioni smart. Hisilicon subappalta molti dei suoi processori alla taiwanese Tsmc, che ha gli impianti di produzione più avanzati al mondo e fa parte della filiera di produzione di aziende come ad esempio Apple per i processori dei suoi smartphone e tablet.

StMicroelectronics invece è specializzata in un tipo differente di tecnologie: giroscopi, accelerometri, sensori di movimento, sensori ottici e di rilevamento delle immagini. Inoltre, assieme alla tedesca Infineon, alla olandese Nxp e alla giapponese Renesas Electronics, è la principale fornitrice di chip per le auto intelligenti. Invece, nel settore dei processori per smartphone l’azienda ha pochissime competenze. La produzione di StMicroelectronics è basata sin Francia, Italia e Singapore, oltre a una parte che viene subappaltata a Tsmc.

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