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Huawei torna alla crescita a doppia cifra. Ma arriva la stangata Uk: “Fuori dal 5G”

Nel primo semestre fatturato di oltre 64 miliardi di dollari pari a un’impennata del 13,1% e profitti netti in aumento del 9,2%. Recuperata la frenata causata dall’emergenza Coronavirus. Ma sul futuro pesa la decisione britannica: l’azienda esclusa dalle reti di nuova generazione si appella all’Italia: “Basarsi su criteri oggettivi”

Pubblicato il 14 Lug 2020

Domenico Aliperto

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La prima metà del 2020 fa segnare risultati finanziari positivi, addirittura a doppia cifra, per Huawei, che riprende a crescere in maniera consistente dopo la battuta d’arresto del primo trimestre, segnata da revenue in aumento di appena l’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il colosso cinese ha infatti generato un fatturato di 64,24 miliardi di dollari, registrando un incremento del 13,1% su base annua, mentre il margine di profitto netto dell’azienda nel primo semestre del 2020 è stato del 9,2%. I Business Group Carrier, Enterprise e Consumer di Huawei hanno realizzato rispettivamente un fatturato di 22,58 miliardi, 5,14 miliardi e 36,19 miliardi di dollari.

Il ruolo delle tecnologie Ict nell’era del Covid-19

Mentre i Paesi di tutto il mondo sono alle prese con la pandemia Covid-19, le tecnologie Ict sono diventate non solo uno strumento cruciale per combattere il virus, ma anche un motore per la ripresa economica. Huawei ha ribadito il proprio impegno a collaborare con gli operatori delle telecomunicazioni e i partner del settore per mantenere stabili le operazioni di rete, accelerare la trasformazione digitale e sostenere gli sforzi al fine di contenere le epidemie locali e rilanciare le economie.

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“Il complesso ecosistema esterno”, si legge in una nota dell’azienda, “rende la collaborazione aperta e la fiducia nelle catene del valore globali più importanti che mai. Huawei si impegna a continuare a adempiere ai propri obblighi nei confronti di clienti e fornitori e di superare le avversità, continuando a contribuire all’economia digitale globale e allo sviluppo tecnologico, indipendentemente dalle sfide future che l’azienda dovrà affrontare”.

La decisione del regno Unito: “Huawei fuori dal 5G”

La notizia positiva dei conti fa però il paio con la doccia fredda britannica. Il Regno Unito ha annunciato che Huawei è esclusa dalla realizzazione delle reti 5G, una significativa inversione di tendenza da parte del governo che potrebbe intaccare in modo significativo le relazioni con la Cina.
Riferendo in Parlamento, il segretario alla Cultura del Regno Unito Oliver Dowden ha dichiarato che gli operatori mobili nel paese dovranno non potranno più acquistare apparecchiature Huawei già da quest’anno. E dovranno eliminare gli equipaggiamenti Huawei dalle infrastrutture entro il 2027.

Si tratta di un’inversione di tendenza del Regno Unito, che a gennaio scorso aveva concesso a Huawei un accesso alle reti mobili di prossima generazione seppur con alcuni limiti. In base alle linee guida precedenti, gli operatori di rete mobile dovevano ridurre la quota delle infrastrutture Huawei nelle parti non core al 35% entro il 2023.

Ma la decisione è stata complicata dalle nuove sanzioni imposte a Huawei dagli Stati Uniti a maggio. Restrizioni in base alle quali la società cinese non sarà più in grado di procurarsi apparecchiature chiave per chip da fornitori americani. Il National Cyber ​​Security Center del Regno Unito aveva avviato una revisione di emergenza poco dopo l’introduzione delle nuove misure.
La decisione odierna rappresenta un duro colpo per Huawei, che ha aumentato i propri investimenti nel Regno Unito con un nuovo centro di ricerca e sviluppo a Cambridge.

Huawei: “Danno all’economia digitale europea, Italia si basi su criteri oggettivi”

“La deludente inversione di rotta del governo britannico è stata da quest’ultimo giustificata con riferimento alle sanzioni imposte dal governo statunitense, sebbene non supportate da prove, e non ad alcuna violazione da parte di Huawei. In tal modo, il governo degli Stati Uniti potrebbe ridurre la varietà dell’offerta nel mercato dei fornitori, danneggiando l’economia digitale europea e minando la sovranità digitale dell’Europa, che include la libertà di scegliere i propri fornitori”, commenta Huawei in una nota ufficiale a seguito della decisione del Regno Unito. “Ciò mette anche a repentaglio la cooperazione globale, con un conseguente innalzamento dei prezzi e un’inferiore qualità per i consumatori. Huawei continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per fornire ai propri clienti i migliori servizi e soluzioni e ridurre al minimo l’impatto delle sanzioni statunitensi”.

Ci aspettiamo che il governo italiano prosegua il suo processo di digitalizzazione sulla base di criteri di sicurezza obiettivi, indipendenti e trasparenti per tutti i fornitori, preservando la diversità e la concorrenza nel mercato. Confermiamo la nostra piena volontà di collaborazione con le autorità italiane e i nostri clienti per raggiungere i più alti standard di sicurezza IT in Italia e fornire le migliori soluzioni tecnologiche”.

La posizione dei competitor

Fra i primi a commentare Arun Bansal, Presidente Europa e America Latina di Ericsson: “La decisione di oggi elimina l’incertezza che stava rallentando le scelte di investimento a favore dello sviluppo del 5G nel Regno Unito. È giunto il momento che il settore si unisca e inizi a mantenere la promessa di creare una rete 5G leader nel mondo per le persone, le imprese e l’economia del Regno Unito. Ericsson possiede la tecnologia, l’esperienza e la supply chain necessarie per contribuire a raggiungere questo obiettivo e siamo pronti a collaborare con gli operatori del Regno Unito per rispettare i loro programmi, senza alcun impatto per i clienti.”

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