“Siamo rimasti a un modello di offerta anni 90, con business model e catena di valore antiquati”. “Circa il 20 per cento dei clienti è disposto ad avere relazione con gli operatori solo attraverso canali digitali. Noi siamo ancora molto legati all’offline. Dobbiamo ripensare il rapporto con i clienti”.
Comincia così l’intervento di Maxima Ibarra, amministratore delegato di Wind, all’evento Between a Capri, questa mattina. “Ecco perché stiamo avviando una trasformazione del business model, in cinque punti”.
Il primo: “andiamo verso una relazione one to one. Stiamo spingendo su app molto semplici, come Mywind che ha ricevuto 5 milioni di download. Stiamo lavorando su una nuova app, per avere una relazione la più semplice possibile”.
“Ci serve per apprendere più informazioni dall’utente e usarle per fare offerte personalizzate”.
Secondo: “sono nate le nostre prime offerte solo digitali, le “all digital”, dove il cliente risparmia se mantiene il rapporto solo su canali non tradizionali”.
Terzo punto, sperimentare con internet delle cose: come avviene in questa prima fase in un punto vendita di Roma, con home and life, prodotti digitali per i nostri clienti.
Quarto: “sperimentiamo per aggiornare le competenze in azienda. Abbiamo abbassato a 30 anni l’età media nel marketing e favoriamo la nascita di figure con funzioni trasversali, che sono già responsabili delle principali innovazioni della nostra offerta”. Quinto punto, l’uso dei big data e del cloud: “ora riusciamo a fare operazioni di contextual marketing per offrire al cliente ciò di cui ha bisogno quando ne ha bisogno”.