WIND

Ibarra: “Fttc di Telecom non basta per sviluppo ultrabroadband”

Secondo l’Ad di Wind la scelta di portare la fibra fino agli armadi non è sufficiente. “Pronti a contratto con Metroweb a Milano”. Intanto via al nuovo piano industriale a seguito della decisione di non scorporare le Network Operations. “Persone valore più importante per un’azienda”

Pubblicato il 12 Ott 2012

F.Me.

ibarra-wind-120227133926

“La soluzione tecnologica intermedia, scelta da Telecom, di portare la fibra fino agli armadi e non fino a casa sia insufficiente per lo sviluppo delle banda ultralarga nel Paese”. Lo dice l’ad di Wind, Maximo Ibarra in un’intervista rilasciata la Sole 24 Ore. “Per questo – prosegue l’Ad – stiamo formando un contratto con Metroweb a Milano, per affittare la loro fibra che da anni arriva negli appartamenti”.

In una nota rilascita nel pomeriggio di oggi Ibarra tocca anche il tema della nuova strategia industriale dell’operatore che ha fatto marcia indietro sullo spin off della rete, decisione che evita l’esternalizzazione di circa 1.700 dipendenti che gestiscono la rete. “Le persone – afferma Ibarra – rappresentano il più importante valore strategico di un’azienda, mentre i progetti di outsourcing portano benefici solo nel breve e non nel medio-lungo termine. E noi siamo qui, precisa, per continuare ad essere protagonisti del mercato”

L’accordo strategico, siglato con le più importanti organizzazioni sindacali al ministero dello Sviluppo economico, prevede una nuova organizzazione e nuovi processi della rete che consentiranno incrementi di produttività e significativi recuperi di efficienza. Wind realizzerà risparmi strutturali che richiederanno un impegno da parte di tutti i dipendenti per garantire il raggiungimento degli obiettivi.

Anche se negli ultimi anni ha registrato performance positive in controtendenza rispetto all’andamento del mercato italiano, Wind – precisa una nota dell’operatore – con il nuovo assetto, intende prepararsi in anticipo per affrontare al meglio le sfide future nel difficile contesto macroeconomico, regolamentare e di calo dei consumi. In particolare, ritiene di poter sostenere, anche con maggiore determinazione, la forte pressione competitiva e l’intenso volume di investimenti necessari alla realizzazione della rete mobile Lte e di quella fissa a banda larga.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 4