WIND

Ibarra: “Il digitale non basta, a Italia serve visione di lungo periodo”

L’Ad di Wind al meeting di Cl: “Dobbiamo capire cosa vogliamo essere nei prossimi anni”. E avverte: “Investire di più su educazione e formazione”

Pubblicato il 26 Ago 2014

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All’Italia serve una visione strategica di lungo periodo per crescere. La definizione di qual è la sua missione. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, intervenuto al Meeting di Comunione e Liberazione. “Tra le parole più usate in questo momento – ha detto l’Ad – c’è il digitale. Ma il digitale non è di per sè motore per la crescita. E’ un elemento fondamentale ma non un pilastro anche se siamo in un ecosistema digitale. Quello che occorre è capire di quali ingredienti l’Italia ha bisogno per crescere, qual è la sua missione”. Secondo Ibarra occorre quindi definire “scelte di politica industriale”.

“Siamo un paese ancora ricco ma in un contesto globale non possiamo pensare ai buchi da tappare ma avere una visione di quello che vogliamo essere nei prossimi anni”, ha detto Ibarra ponendo l’accento sulle potenzialità che l’Italia ha, come il turismo ad esempio, e non riesce a sfruttare. Un altro aspetto fondamentale su cui investire, secondo il numero uno di Wind, è quello della formazione e dell’educazione: “si deve far leva sulle persone”.

“L’Italia – ha spiegato – produce bellezza e ha un’altra qualità, la flessibilità e cretività dell’italiano medio che può diventare un asset strategico”. Per questo, per affrontare un dato allarmante come quello della disoccupazione giovanile, si deve investire in formazione. Sono determinanti “una formazione digitale e l’inglese” perchè tutti devono conoscerlo. “Bisogna parlare ai giovani – ha detto – non nel modo di 10 anni fa ma adeguare la formazione”.

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