BANDA LARGA

Il Lazio taglia la banda larga, il Pd: “Si torna al Medioevo tecnologico”

L’allarme di Riccardo Agostini, membro della direzione romana del Partito democratico, dopo lo stop della giunta Polverini al progetto Picolab: “A rischio connessioni in 130 piccoli comuni”

Pubblicato il 07 Dic 2012

F.Me.

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Sedi comunali, ma anche farmacie e scuole di circa 130 comuni de Lazio non potranno più usufruire gratis della connessione veloce a internet dopo che la Regione ha deciso di tagliare i fondi al progetto Picolab, che mira a portare la banda larga nei piccoli comuni, per motivi di bilancio. L’allarme arriva dal Partito democratico. Lo dichiara, in una nota, . “Nella passata amministrazione si era deciso di far accedere anche chi abita in zone lontane e non raggiunte dalle nuove tecnologie la fornitura di collegamenti veloci a internet messi a disposizione gratuitamente dalla Regione Lazio – spiega Riccardo Agostini, membro della direzione romana del Pd – La Banda Larga (Wi-Fi e via satellite) era stata portata in decine di Comuni in provincia di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Roma abbattendo il digital divide in zone non coperte dall’Adsl. Ma ora si torna indietro con una decisione in controtendenza rispetto alle altre regioni italiane e anche all’Ue che si sta impegnando da anni per garantire un accesso a banda larga a tutti i cittadini europei, inclusi quelli che abitano zone remote”.

“Purtroppo dal 1° gennaio prossimo grazie alla Polverini e alla sua Giunta si porrà fine al progetto e ai finanziamenti; in parole povere si rientrerà nel medioevo tecnologico. D’altronde questo cerchio magico polveriniano ha ampiamente dato prova di una gestione feudale della cosa pubblica -conclude Agostini – e quindi non può che essere contro l’utilizzo delle nuove tecnologie”.

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