La società di telefonia mobile francese Iliad, fondata e guidata dal magnate Xavier Niel, ha fatto un’offerta d’acquisto su T-Mobile US, mettendo sul piatto 15 miliardi di dollari in contanti per prendere il controllo del 56,6% dell’operatore statunitense, e offrendo quindi 33 dollari per ogni azione di T-Mobile Us, quasi un dollaro in più del valore de mercato che ieri si attestava sui 32 dollari. Iliad è il terzo operatore mobile sul mercato transalpino, mentre T-Mobile Us è il quarto negli Usa.
L’offerta di Iliad irrompe in una trattativa che era già in atto, e che vedeva Sprint, terzo operatore mobile del mercato americano, controllato dalla giapponese Softbank, impegnata a rilevare il controllo su T-Mobile Us. Allora, ed erano gli inizi di giugno, si era parlato di un accordo di massima raggiunto tra le due società statunitensi su un prezzo per azione di T-Mobile Us di circa 40 dollari.
In un comunicato Iliad ha confermato la notizia, dicendo che l’offerta è stata presentata al consiglio di amministrazione di T-Mobile Us e “non è certo che venga accettata”. E intanto arriva da Bloomberg un’indiscrezione sulla reazione di Deutsche Telekom all’offerta di Iliad. Secondo le fonti dell’agenzia i tedeschi giudicherebbero “non competitiva” l’offerta francese rispetto a quella di SoftBank.
Secondo quanto dichiarato da una persona vicina ai fatti al Wall Street Journal Iliad, che è impegnata in Francia in una feroce guerra dei prezzi con gli altri tre operatori mobili del mercato transalpino, vede l’offerta per T-Mobile Us come “un’opportunità unica per mettere un piede in uno dei mercati delle telecomunicazioni più grandi del mondo”: un’idea che era nell’aria da tempo, ma che avrebbe effettivamente preso forma soltanto nelle ultime settimane.
Se è vero che la fusione tra Sprint e T-Mobile Us creerebbe negli Usa un terzo colosso delle telecomunicazioni, che sarebbe in grado di competere quasi ad armi pari con AT&T e Verizon, è anche vero che un’operazione del genere potrebbe trovare ostacoli dalle autorità antitrust, per un cammino che potrebbe rivelarsi complicato, soprattutto perché – sottolineano al Wsj, l’authority ha già fatto intendere che non vedrebbe di buon occhio ulteriori consolidamenti in un mercato già molto concentrato come quello Usa.
Dal canto suo proprio su questo tema Iliad ha fatto notare che se riuscisse a mettere le mani su T-Mobile Us, controllata da Deutsche Telekom, “questo non solleverebbe nessun problema con l’antitrust, in virtù del fatto che Iliad non è un operatore presente negli Stati Uniti”.
Secondo gli analisti di Jefferies l’offerta di Iliad per T-Mobile Us “Sarebbe difficile per Deutsche Telekom accettare il fatto che Iliad e T-Mobile sviluppino delle sinergie. Questo rende illogico per i tedeschi accettare di controllare una quota di minoranza a fronte della partecipazione maggioritaria di Iliad“.