Alla vigilia del quinto compleanno Iliad si prepara per una nuova importante avventura: quella delle offerte al mercato business to business. Lo annuncia in un’intervista a CorCom il numero uno Benedetto Levi.
“È arrivato il momento di andare a soddisfare anche questa fetta di mercato: nel corso degli anni abbiamo ricevuto molte richieste da parte di imprese e professionisti per un’offerta dedicata che annunceremo ufficialmente entro l’estate”.
Levi, a quale tipologia di utenti business puntate?
Puntiamo a imprese, di qualsiasi dimensione, e partite Iva. Nel mercato oggi ci sono 4 milioni di partita Iva 10 milioni di sim business e poco meno di 3 milioni di accessi broadband. I bisogni di connettività stanno aumentando su tutti i fronti con una forte accelerata negli ultimi anni a partire dal Covid. Tenga conto che molti professionisti hanno deciso di attivare le nostre offerte per il consumer in questi anni pur di poter contare su tariffe trasparenti e senza sorprese sul fronte di rimodulazioni o rialzi. Abbiamo ora sviluppato offerte che andranno a rispondere a una serie di esigenze ad ampio spettro tenendo conto dei diversi tipi di impresa e di business.
In dettaglio di cosa si tratta?
Le aziende hanno bisogno di avere chiara la spesa sul lungo termine per poter pianificare l’impatto sul bilancio. Quel che è paradossale è che navigando sui siti delle telco si fa fatica a capire il costo reale di un abbonamento, a partire dal fatto se sia comprensivo di Iva o non lo sia: bisogna navigare da una pagina all’altra per venirne a capo e non è una modalità plausibile se si considera che c’è uno scarto del 22% sull’Iva inclusa o esclusa. Per non parlare di altri balzelli o di offerte competitive solo per il primo anno e via dicendo. Quel che faremo noi sarà proporre le offerte con la massima trasparenza e chiarezza che ci contraddistingue per evitare ad aziende e professionisti sorprese indesiderate e anche un abbattimento della burocrazia. E ci sarà anche un call center dedicato.
Partirà una guerra dei prezzi anche sul fronte business to business?
È bene fare chiarezza sulla questione della guerra dei prezzi. Come emerso da uno studio della Luiss dello scorso dicembre da più di 4 anni gli operatori che hanno i prezzi più bassi sul mercato sono le big telco attraverso un sottobosco di low cost e offerte che ha nutrito la guerra dei prezzi. Le nostre offerte sono tutte alla luce del sole, i prezzi restano stabili e non ci sono vincoli. La confusione che si è generata sul mercato crea sentimenti di sfiducia da parte dei consumatori, ma certamente non è dipeso da noi e non a caso da 19 trimestri consecutivi siamo leader per le nuove utenze nette sul mobile. Il nostro piano B2B prevede offerte sicuramente vantaggiose e generose ma continueremo sulla strada dei prezzi fissi e della chiarezza nell’informazione.
Iliad ha decido di non adeguare i prezzi all’inflazione, come mai?
Gli operatori da sempre sono liberi di aumentare i prezzi sia attraverso le rimodulazioni che con l’indicizzazione. Le nostre tariffe e offerte sono fisse, non cambiano, quindi nessuna sorpresa legata ai costi dell’inflazione come annunciato dai nostri competitor. Gli aumenti sono leciti, ciò che non è accettabile – come peraltro ha ribadito l’Agcom – è imporre ai clienti aumenti senza la possibilità di recedere dai contratti.
Last but not least la questione del consolidamento. È vero che siete interessati a ServCo di Tim?
Non commento il dossier Tim. Ma confermo che siamo un attore con una visione di lungo termine in tutta Europa e qualora ci creassero opportunità di consolidamento saremo parte attiva e non passiva.
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