FREQUENZE

Interferenze Lte-Tv, lettera “top secret” agli abbonati Rai

Saranno Tim, Vodafone e Wind ad allertare per posta i cittadini sul rischio di disturbi al segnale televisivo nelle aree in cui accenderanno di volta in volta gli impianti 4G

Pubblicato il 16 Gen 2013

Paolo Anastasio

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Una lettera a casa degli abbonati Rai, firmata dagli operatori – Tim, Vodafone o Wind – per avvertire i cittadini abbonati al canone Rai che nella loro zona di utenza sono stati accesi i ripetitori per l’Lte, la banda larghissima mobile (sulle frequenze a 800 Mhz). La lettera spiegherà che, in caso di disturbi al segnale televisivo, si potrà contattare il numero verde anti-interferenze e che il disturbo al segnale tv potrebbe dipendere dall’accensione dell’impianto.

Questa, secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, la modalità allo studio al tavolo anti-interferenze del Mise, per organizzare al meglio nei prossimi mesi l’accensione dei nuovi impianti Lte a 800 Mhz da parte degli operatori, pronti a farsi carico della spesa per il filtro anti interferenze in maniera proporzionale al disturbo arrecato. Gli impianti telefonici per la trasmissione dell’Lte a 800 Mhz, secondo stime della Fub (Fondazione Ugo Bordoni), potrebbero infatti causare interferenze alle antenne di ricezione del digitale terrestre di 700mila abitazioni sul territorio.

L’accensione degli impianti a 800 Mhz da parte degli operatori sarà graduale: gli operatori vogliono mantenere il massimo riserbo sulla “road map” di accensione: la location degli impianti è infatti un’informazione “commercialmente sensibile”, che gli operatori intendono custodire gelosamente, per non favorire i concorrenti. Per questo, durante l’iter di accensione, soltanto il Mise sarà a conoscenza delle aree territoriali dove saranno attivati gli impianti e di volta in volta saranno informati i cittadini delle aree interessate.

Prosegue intanto l’attività del tavolo anti interferenze del Mise, dopo il passaggio di inizio anno delle frequenze a 800 Mhz dalle tv locali ai legittimi proprietari Tim, Vodafone e Wind. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, nell’ultima riunione ristretta del tavolo anti interferenze, che si è tenuta due giorni fa senza la presenza di operatori e consumatori, si è discusso del ruolo centrale degli ispettorati territoriali del Mise, che nei prossimi mesi, durante il processo di accensione dei ripetitori telefonici, avranno il compito di identificare le eventuali interferenze del segnale Lte ai danni degli impianti di ricezione del digitale terrestre. Saranno gli ispettorati territoriali a interagire con i cittadini, per dirimere eventuali situazioni delicate, ad esempio in caso di disturbo del segnale tv da parte dell’Lte.

“Da quanto ci risulta, il processo di accensione degli impianti di trasmissione dell’Lte sulle frequenze a 800 Mhz da parte degli operatori sarà graduale e andrà avanti fino a giugno – dice Mauro Vergari di Adicosnum, rappresentante del Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti) al tavolo anti interferenze del Mise – E’ discrezione degli operatori come, dove e quando accendere i ripetitori a 800 Mhz. Da parte nostra, abbiamo proposto di istituire un sistema di controllo di secondo grado rispetto all’attività degli ispettorati territoriali. e della Fub. Una sorta di conciliazione, nel caso che gli utenti non siano soddisfatti della risposta del servizio appositamente creato per l’installazione dei filtri sulla propria antenna da parte degli operatori, in caso di interferenza. Insomma, vigileremo”, dice Vergari, ricordando che saranno gli operatori a farsi carico di risolvere le interferenze, tramite un fondo appositamente costituito a carico delle telco previsto dal decreto Crescita 2.0 e che sarà la Fub (Fondazione Ugo Bordoni) a gestire eventuali problemi di interferenza sul territorio.

“Le variabili che possono provocare interferenza sono molte – chiude Vergari – si va dall’accecamento totale all’attenuazione del segnale, che può dare effetti soltanto quando c’è vento o quando piove. Ma potrebbe dipendere da interferenze derivanti dall’Lte, e quindi vigileremo attivamente sul campo a garanzia degli utenti”.

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