“Internet è un’occasione di conoscenza, ma anche il luogo in cui i diritti si scontrano con grandi poteri, economici e politici. La violenza e l’odio sono presenti anche offline, ma non si deve rimanere mani in mano quando si usa la rete per offendere la dignità delle persone”. Lo ha scritto Laura Boldrini, presidente della Camera, inviando un messaggio al convegno “’Internet e libertà d’espressione, c’è bisogno di nuove leggi?”. Come esempio ha citato quanto avvenuto in Turchia nelle ultime settimane, una dimostrazione “che la libertà d’espressione in rete, e non solo, è una libertà assai fragile e non suscita a livello internazionale risposte ferme”, sottolineando che l’Ue dovrebbe essere ”più esigente con chi si candida a entrare e con chi è già nell’Unione”.
Al convegno, nel giorno del debutto del regolamento Agcom sul diritto d’autore e all’indomani delle nuove restrizioni imposte dal premier turco Erdogan, hanno partecipato alla Camera dei deputati rappresentanti di politica, università, imprese e mondo civile.
”Più che nuove leggi servono regole – ha detto Antonio Nicita, commissario Agcom – E le regole possono anche derivare da autoregolamentazioni e confronti. Per questo si deve cercare di coinvolgere sempre più soggetti. Noi siamo disposti a studiare forme possibili, consapevoli che, tra restrizione e libertà, quest’ultima deve sempre prevalere”.
“Non serve trasferire logiche vecchie, come la par condicio, in nuovi mondi come la rete – ha commentato Paolo Gentiloni (Pd) – Vediamo come funziona il regolamento, ma che il Parlamento non dica la sua o non investa fondi, ad esempio contro il download illegale, è impensabile”.
Secondo Andrea Romano (Sc) i principi ispiratori delle regole dovrebbero essere la “tutela della creatività”, anche “attraverso la tutela dei compensi. Pur con grande rispetto per la Siae – ha detto – in Europa, solo in Italia e Austria esista un unico soggetto a tutelare il diritto d’autore”.
“Condivido serva un’educazione al digitale – afferma Antonio Palmieri (Fi) – ma nuove leggi non sempre sono un rimedio, anzi, spesso sono fonte di nuovi problemi. Basterebbe applicare quelle che già esistono, perché il web non è un mondo a parte”.
“Oltre al fatto che l’Agcom è l’unica autorità amministrativa che in Europa si è auto-attribuita una competenza regolamentare in materia – ha aggiunto Massimo Artini (M5s) – i dati dicono che con la pirateria la strada della repressione ha storicamente fallito. Meglio aumentare l’offerta legale e abbassare i prezzi”.
Per Vincenzo Vita (Pd) la via da percorrere è “quella suggerita anche da Rodotà, l’Internet Bill of rights”.