“Su una governance di Internet più inclusiva e sull’evoluzione del ruolo di Icann cercheremo di costruire una posizione comune dell’Europa con cui confrontarci con gli Stati Uniti”. Con queste parole il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli presenta l’incontro di domani al Ministero dello Sviluppo economico con il presidente e ceo di Icann, Fadi Chehadé, e che precede di pochi giorni il Consiglio informale Ue delle telecomunicazioni che si terrà a Milano il 2 e 3 ottobre proprio sul tema della Internet governance, organizzato nell’ambito del Semestre di presidenza italiana.
“L’idea di una governance multi-stakholder di Internet di per sé contrasta con una dimensione puramente commerciale del web: – spiega Giacomelli – attraverso il coinvolgimento dei governi, delle università e delle associazioni non governative occorre costruire un nuovo rapporto politico tra Europa e Stati Uniti sulle questioni della sicurezza, della Net neutrality, della privacy. A Milano cercheremo di gettare le basi di una posizione europea: noi siamo per un’evoluzione del modello Icann, non per un modello Onu”.
Chehadè è presidente e ceo di Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) da due anni. L’organizzazione non profit Usa con sede in California si occupa dell’assegnazione e organizzazione dei nomi a dominio, ma anche della sicurezza, stabilità e interoperabilità di Internet. Nel marzo scorso il Dipartimento per il commercio Usa ha annunciato un “processo di transizione” della gestione dei domini alla comunità globale di Internet.
Giacomelli ha già incontrato nel luglio scorso il vicepresidente di Icann Jean-Jacques Sahel e ha discusso di Internet governance in una serie di incontri bilaterali nelle maggiori capitali europee (Madrid, Londra, Parigi). “Ho registrato la condivisione di un’idea della Rete come spazio di libertà e democrazia propria dei valori occidentali, che si scontra però con lo scetticismo di molti paesi europei che non hanno trovato un’interlocuzione efficace con Icann per esempio sul tema dei nomi di dominio” aggiunge Giacomelli riferendosi alla questione dell’assegnazione dei domini .wine e .vin sulla quale è intervenuta anche la Commissione Ue.