UNA VITA DA SOCIAL

Internet, Giannini: “Aiutare i ragazzi a usare bene la rete”

Il ministro per l’Istruzione: “Non demonizzare la piazza virtuale, ma parlare con i ragazzi”. Il Garante per l’infanzia Vincenzo Spadafora: “Cybernauti sempre più giovani, devono prendere il meglio dalla rete”. La presidente della Camera Laura Boldrini “La politica si adoperi per l’uso responsabile del web”

Pubblicato il 28 Mag 2014

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“La collaborazione fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Polizia di Stato è fondamentale per contrastare fenomeni come il cyberbullismo”. Lo ha detto il Ministro Stefania Giannini in occasione della giornata conclusiva del progetto “Una vita da Social”, nato dalla Collaborazione tra Polizia di Stato e Miur. “La Rete è oggi uno strumento prezioso e imprescindibile per favorire e diffondere la conoscenza. Ma – afferma – può riservare brutte sorprese e incontri sbagliati soprattutto a chi, come i giovani, fa grande uso dei social. Non bisogna demonizzare la piazza virtuale, ma la scuola e le istituzioni in genere hanno il dovere di utilizzare gli strumenti a loro disposizione per parlare con i ragazzi e guidarli ad un uso corretto delle
nuove tecnologie e degli strumenti di comunicazione. Questo affinché, nella vita virtuale come in quella reale, sappiano guardarsi dalle cattive compagnie”

“Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso e inedito nel panorama italiano che va nella direzione giusta, quella che come Authority abbiamo fin da subito adottato: l’ascolto e alla partecipazione”, ha detto Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza. “Spesso si parla erroneamente dei social network come di nuovi media quando invece rappresentano un vero e proprio ‘ambiente’, che va vissuto nella consapevolezza di saperne riconoscere virtù e pericoli – aggiunge Spadafora – Soprattutto a fronte del fatto che i cybernauti sono sempre più giovani e sempre più connessi. L’azione di tutti gli interlocutori, famiglie, scuole, istituzioni, quindi non può che
andare nella direzione di ascoltare, coinvolgere e rendere protagonisti soprattutto i nativi digitali, per far sì che gli adolescenti possano farsi veicolo di buone prassi e trasferire ai loro coetanei, ai fratelli e sorelle minori, quindi alle generazioni che verranno, gli strumenti per prendere il meglio dalla rete evitando di rimanerne vittima”.
“Censurare senza contraddittorio uno o un altro social network è sicuramente fallimentare – ha concluso Spadafora – L’azione di repressione non può prescindere da una massiccia azione di diffusione culturale”.

Alla tappa conclusiva della campagna ha mandato un messaggio anche la Presidente della Camera, Laura Bolbrini: “La politica ha non solo il diritto ma anche il dovere di adoperarsi per un uso responsabile del web, che rispetti anche i giovani e i giovanissimi che frequentano la rete. Un uso che riporti internet e i social network alla loro funzione originaria: essere cioè uno straordinario strumento di emancipazione, crescita culturale e
comunicazione”.

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