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Internet senza limiti, per T-Mobile Us multa da 48 mln di dollari

La Federal Communication Commission sanziona la società per non aver informato chiaramente i clienti dei rallentamenti applicati oltre una certa soglia di utilizzo dei dati. La telco ha patteggiato: pagherà sotto forma di cash, sconti ai clienti e servizi mobili alle scuole

Pubblicato il 20 Ott 2016

Patrizia Licata

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T-Mobile Us pagherà 48 milioni di dollari di multa per aver “ingannato” i suoi utenti sui piani dati “senza limiti”: è questo l’esito del patteggiamento raggiunto con il regolatore americano, la Federal Communications Commission, che ha sanzionato l’operatore per non aver fornito ai clienti adeguate informazioni sui suoi piani dati, visto che la connessione veniva “rallentata” (throttling) nei momenti di massima congestione della rete. Per la Fcc, T-Mobile Us ha inappropriatamente venduto pacchetti “senza limiti” quando in realtà contenevano limiti e restrizioni.

La telco americana ha accontentito a pagare la multa dopo che l’indagine condotta dal regolatore ha rilevato che le policy dell’azienda “ammettono di rallentare la velocità dei dati quando i clienti T-Mobile o MetroPCS dei cosiddetti piani ‘unlimited’ superano una certa soglia mensile di dati”. La Fcc prosegue: “Le pubblicità e altre informazioni date dall’azienda potrebbero aver indotto i clienti dei piani cosiddetti senza limiti ad attendersi un servizio migliore e più veloce di quello che effettivamente ricevono”.

L’Fcc ha varato nel 2010 un set di regole sulla trasparenza e l’Open Internet che esigono dai fornitori della banda larga di informare chiaramente e adeguatamante i consumatori sui servizi che offrono. “I consumatori non devono tirare a indovinare su che cosa significhi un piano dati senza limiti: devono sapere se questi includono restrizioni come limiti sulla velocità, tetti sui dati o altro”, ha dichiarato il capo dell’Enforcement Bureau della Fcc, Travis LeBlanc.

In base al patteggiamento, 7,5 milioni di dollari dovranno essere versati da T-Mobile in contanti, mentre altri 35,5 milioni saranno dati sotto forma di benefit e sconti ai suoi clienti; l’operatore ha inoltre acconsentito a fornire servizi e attrezzature alle scuole americane per un valore di almeno 5 milioni di dollari e si è impegnata a adottare il “Consumer broadband label”, marchio della Fcc che garantisce la qualità dell’informativa relativa al servizio di banda larga (costi, velocità, affidabilità, ecc.).

L’Fcc ha avviato l’indagine sui piani tariffari di T-Mobile e MetroPCS dopo aver ricevuto una serie di reclami da clienti che si sentivano “ingannati” sulla natura “unlimited” del piano dati, visto che, oltre una certa soglia di dati mensili, i contenuti vengono rallentati in base alla “Top 3 Percent Policy” di T-Mobile Us, che rende non “prioritari” gli utenti dati “pesanti” nei momenti di picco di traffico o congestione della rete.

T-Mobile Us non è la prima telco americana a finire nel mirino della Fcc per un’informativa non completa sui piani dati: a giugno 2015, la Commissione ha proposto una multa record di 100 milioni di dollari contro At&t Mobility, che avrebbe venduto come piani mobili senza limiti delle offerte che invece includono restrizioni basate sul throttling. La decisione e la multa del regolatore sono state contestate da At&t e il procedimento in questo caso non è ancora concluso.

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