BANDA LARGA

Joaquin Almunia: “Mai discusso di network pan-europeo con le telco”

Il Commissario Ue alla Concorrenza smentisce le indiscrezioni del Financial Times: “La realizzazione di una rete unica continentale, se confermata, sarebbe un’iniziativa solo delle aziende e non della Commissione”

Pubblicato il 10 Gen 2013

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“Qualsiasi piano per la realizzazione di un network unico pan-europeo per la condivisione di infrastrutture di rete tra operatori di Tlc, se confermato, sarebbe un’iniziativa esclusiva degli operatori e non della Commissione”. Lo ha detto oggi al Corriere delle Comunicazioni il portavoce della Commissione Europea in Italia per conto di Joaquin Almunia, commissario europeo alla Concorrenza. Durante l’incontro con l’Etno, l’associazione degli operatori europei tlc tenutosi il 28 novembre scorso, diversamente da quanto riportato ieri dal Financial Times che ne ha dato notizia, il portavoce di Almunia smentisce qualsiasi discussione “su un piano per mettere insieme le infrastrutture o condividere reti. Qualsiasi progetto di network sharing e infrastructure pooling sarebbe iniziativa degli operatori e non della Commissione. In ogni caso, dovrebbero essere valutati gli effetti sulla concorrenza di un piano del genere”.

Durante l’incontro del 28 novembre, il commissario Almunia ha ribadito che “sarebbe auspicabile giungere ad un vero mercato unico nel settore, in quanto queste aziende operano attualmente con differenti filiali su base nazionale”.

Nel corso della riunione, Almunia e i vertici di Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Belgacom e Kpn, sottolinea il portavoce di Almunia, “hanno discusso sulla concorrenza e sul consolidamento del settore in generale – aggiunge – e di come la Commissione esamina le fusioni nel settore, nel quadro del regolamento Ue sulle concentrazioni”.

Anche per la commissaria all’agenda digitale Neelie Kroes bisogna superare “l’attuale frammentazione del mercato delle ‘e-communications’, perché un mercato più integrato porterebbe “benefici nell’ordine di 110 miliardi di euro all’anno”, più dello 0,8% del pil. Secondo la Kroes “se l’industria crea le giuste condizioni e se c’è una sana concorrenza nei servizi offerti a consumatori e imprese”, allora questo “potrebbe dare una grande spinta a servizi innovativi e accessibili”.

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