L’iPad traina il mercato della videoconferenza

Grazie all’avvento delle “tavolette” l’utilizzo delle comunicazioni video va verso la “consumerizzazione”. Frost & Sullivan: business da 5 miliardi di dollari nel 2016

Pubblicato il 10 Ott 2011

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La videoconferenza cambia volto. Una volta accessibile solo alle
grandi aziende, oggi si avvicina al mondo delle piccole e medie
imprese, e anche dei consumatori, grazie a tablet e smartphone.
Tanto che molti analisi la vedono come l’applicazione del futuro
per i sempre più onnipresenti cellulari evoluti.

Ma saranno le pmi a far crescere le entrate del video-conferencing
nei prossimi anni: “E’ una tecnologia che offre numerosi
vantaggi, come la riduzione dei costi di viaggio, il miglioramento
della produttività e la riduzione delle emissioni inquinanti”,
afferma l’analista di Ovum Richard Thurston. "E la qualità
oggi è molto migliorata”.

Tanto che la videoconferenza si sta diffondendo tra aziende di ogni
settore. La telemedicina, per esempio, sta sperimentando un vers
boom perché permette di portare assistenza in aree remote,
difficili – e costose – da raggiungre. "La telemedicina
offre la possibilità di avere consulti con lo specialista ovunque
si trovi il paziente”, nota il presidente di Manhattan Research,
Meredith Ressi. "L’impatto sul sistema sanitario di un Paese
può essere notevole".

I sistemi di videoconferenza vengono usati anche nelle università
per permettere agli studenti di seguire corsi non disponibili in
sede, ma non sono solo le applicazioni high-end a guidare la
crescita: le agenzie pubblicitarie, per esempio, anche di piccole
dimensioni, possono usare questa tecnologia per fare presentazioni
di prodotti e servizi a clienti in altre città.

La diffusione tra aziende di tutte le dimensioni fa parte di quello
che gli analisti definiscono la “consumerizzazione” del
segmento: i device diventano meno costosi, le piattaforme usano la
banda larga in modo più efficiente e la banda larga stessa diventa
a sua volta più economica e diffusa.

Secondo Ced, il 62% degli americani usa la videoconferenza o la
video chat ogni settimana; per Frost & Sullivan il 67% delle
aziende usa la videoconferenza e il mercato legato a questa
tecnologia varrà 5 miliardi di dollari nel 2016. Grazie a Skype,
Google+, FaceTime e altri servizi gratuiti di video chat la
tecnologia è diventata parte della vita e del lavoro quotidiano
degli americani. E’ un trend che è partito dal mercato consumer
per conquistare le piccole e medie imprese: "Il movimento del
social networking sta invadendo anche il segmento business”,
afferma il Cto di Telesphere, Sanjay Srinivasan.

Anche i provider di servizi di videoconferenza stanno incrementando
la loro offerta, sia a livello high-end che di medio livello:
alcune offerte cloud partono da 10 dollari al mese, davvero alla
portata di tutti. E anche i produttori di sistemi di
videoconferenza cominciano a pensare alle Pmi.

Le piattaforme mobili saranno la chiave per il boom e il merito,
riconoscono gli analisti, è di Apple: il lancio nel 2010
dell’iPad ha rivoluzionato il mondo del mobile computing ma
l’arrivo dell’iPad 2 con la sua web camera ha dato slancio alle
chiamate video e alle videoconferenze su mobile: molte aziende
hanno adottato l’iPad 2 come endpoint. Mentre un’ora in una
sala di telepresenza affittata da Cisco, Polycom o Radvision può
costare mille dollari, in molti casi le apps per iPad sono gratis.
E, con 900 milioni di tablet previsti per il 2016, è chiaro che il
mercato potenziale è enorme. "Presto, sarà strano fare una
conference call che non sia una videoconferenza", conclude
Bernardo de Albergaria, VP and GM of collaboration di Citrix
Online.

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