La riforma delle Tlc in vigore a dicembre

Approvato oggi all’unanimità dall’Europarlamento il Telecoms Package. Gli Stati membri avranno 18 mesi per adeguarsi alle nuove regole

Pubblicato il 24 Nov 2009

Nella seduta plenaria odierna di Strasburgo il Parlamento europeo
ha approvato con 510 voti a favore e 40 contrari il pacchetto di
riforme nel settore delle telecomunicazioni. Ecco il testo
definitivo

L'entrata in vigore dell'intero pacchetto è prevista con
la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
del 18 dicembre. Il primo step attuativo riguarderà entro la
primavera del prossimo anno la creazione del Berec, il nuovo
organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche.
Nel 2011 è previsto invece il recepimento del pacchetto di riforma
negli ordinamenti nazionali dei 27 Stati membri (entro giugno 2011
ossia entro 18 mesi dall'entrata in vigore)

" La riforma del settore europeo delle telecomunicazioni
rafforzerà la concorrenza sui mercati europei delle Tlc e
permetterà di disporre di servizi internet migliori e meno cari,
sia mobili che fissi, e di avere connessioni internet più rapide
in tutta Europa. Grazie al forte sostegno del Parlamento europeo,
l'Europa è riuscita a porre il cittadino al centro della
normativa sulle telecomunicazioni ", ha affermato Viviane
Reding, commissario europeo all'Informationb Society e Media.
"I consumatori europei si rallegreranno per il nuovo ed
efficace strumento della separazione delle funzioni, che aiuterà i
regolatori nazionali ad ovviare alle strozzature persistenti della
concorrenza sui mercati delle telecomunicazioni, ampliando le
possibilità disponibili per i consumatori. Sono grata al
Parlamento europeo per aver sostenuto e aiutato la Commissione a
realizzare un mercato unico più integrato nel settore delle
telecomunicazioni. Siamo seriamente impegnati a garantire che i
confini nazionali non costituiscano più, per gli operatori europei
delle telecomunicazioni e i consumatori, una limitazione
all'accesso alla rete e all'offerta di servizi di
comunicazione: la creazione del nuovo Organismo dei regolatori
europei delle comunicazioni elettroniche, il cui assetto
istituzionale è stato sostanzialmente definito dai Parlamentari
europei, ne è la dimostrazione concreta. Il mercato unico europeo
del settore delle telecomunicazioni sta ormai diventando realtà
per gli operatori e i consumatori" .

12 le principali misure previste dal pacchetto di
riforma

1. Diritto per il consumatore europeo di cambiare,
in un giorno lavorativo, operatore fisso o mobile mantenendo il suo
vecchio numero di telefono. Attualmente in Ue occorrono 8,5 giorni
per passare da un operatore mobile all’altro e 7,5 giorni per
cambiare provider fisso. Inoltre, le nuove norme prevedono che la
durata iniziale massima di un contratto con un operatore telecom
non superi i 24 mesi.

2. Più informazioni ai consumatori, in modo che
sia chiaro a quali servizi acconsentono firmando un contratto con
un operatore telecom. Tra l’altro, i contratti dovranno
specificare il livello minimo di servizio garantito e i rimborsi a
cui il consumatore ha diritto se tali livelli non sono
rispettati.

3. Protezione dei diritti dei cittadini
sull’accesso a Internet con un nuovo “Internet freedom
provision”: La nuova “Disposizione sulle libertà su
Internet” afferma esplicitamente che qualunque misura presa da un
Paese-membro sull’accesso a Internet o sull’uso di servizi e
applicazioni tramite le reti telecom deve rispettare i diritti
fondamentali e le libertà dei cittadini. In particolare, saranno
rispettati il principio di innocenza e il diritto alla privacy.
Quanto alle misure che un Paese-membro può prendere sull’accesso
a Internet (per esempio nella lotta alla pirateria o alla
pedopornografia), i cittadini Ue avranno diritto a un processo equo
e imparziale.

4. Nuove garanzie per una rete più aperta e
"neutrale": Le nuove regole assicureranno ai consumatori
europei più scelta tra fornitori concorrenti di servizi broadband.
Le autorità telecom nazionali avranno il potere di fissare livelli
minimi di qualità per i servizi di trasmissione di rete e
promuovere la "net neutrality" e le "libertà di
rete” per tutti i cittadini europei. I consumatori devono essere
informati, prima di firmare un contratto, sulla natura del
servizio, incluse le tecniche di traffic management e il loro
impatto sulla qualità del servizio, e su altre limitazioni come i
tetti all’ampiezza di banda e la velocità di connessione
realmente disponibile.

5. Protezione dei consumatori contro
l’appropriazione di dati personali e lo spam: La privacy dei
cittadini europei è una priorità delle nuove norme telecom. Nomi,
indirizzi email e dati sensibili (come il conto corrente bancario,
ma anche i dati di ogni telefonata e sessione Internet) dei clienti
degli operatori telecom e degli Isp devono essere protetti da
appropriazione di terzi. Per la prima volta, le nuove regole
introducono l’obbligo di notifica da parte delle aziende delle
violazioni eventuali delle informazioni personali che conservano.
Vengono anche rafforzare le norme sulla privacy e la protezione dei
dati, come l’uso dei “cookies” e strumenti simili. Infine,
gli Isp avranno il diritto di proteggere le loro aziende e i loro
clienti contro gli spammer tramite azione legale.

6. Miglior accesso ai servizi di emergenza e al
112, il numero di emergenza europeo, e semplificazione e garanzia
d’accesso per le persone con disabilità.

7. I regolatori telecom nazionali acquistano
maggiore indipendenza. Vengono eliminate le interferenze politiche
nei loro compiti quotidiani e non si potranno più licenziare
arbitrariamente i loro direttori.

8. Una nuova European Telecoms Authority aiuterà
ad assicurare la libera concorrenza e regole armoniche sui mercati
telecom europei. La riforma crea uno strumento molto importante per
rendere realtà il mercato unico europeo delle telecomuncazioni: la
nuova European Telecoms Authority "Berec" (Body of
European Regulators for Electronic Communications), che sostituirà
la cooperazione a porte chiuse che esiste oggi nello "European
Regulators Group" con un approccio più trasparente e
efficiente. Le decisioni del Berec saranno prese rispettando la
volontà della maggioranza dei 27 regolatori telecom nazionali.

9. La Commissione potrà intervenire sulle scelte
dei regolatori telecom nazionali: Le nuove regole Ue sulle
telecomunicazioni danno alla Commissione europea il potere di
supervisionare i provvedimenti proposti dai regolatori nazionali,
per evitare troppe differenze tra le normative all’interno
dell’Ue che potrebbero distorcere la concorrenza sul mercato
unico europeo delle telecomunicazioni. Nel caso in cui la
Commissione, in stretta cooperazione col Berec, ritenesse una certa
norma nazionale lesiva nei confronti del singolo mercato telecom
Ue, avrà la facoltà di pubblicare una raccomandazione chiedendo
di modificare o ritirare quella norma.

10. Separazione funzionale per superare i problemi
di concorrenza. I regolatori telecom nazionali potranno obbligare
gli operatori telecom a separare le loro reti di comunicazione dai
servizi, se necessario. Questa separazione funzionale può
migliorare la concorrenza sui mercati, pur mantenendo intatti gli
incentivi agli investimenti nelle nuove reti. In Gran Bretagna
esiste da gennaio 2006 e ha portato a un aumento delle connessioni
broadband.

11. Accelerare l’accesso alla banda larga per
tutti gli europei: attualmente, nelle aree rurali dell’Ue solo il
70% della popolazione accede alla banda larga. La riforma vuole
superare questo "digital divide" in particolare mettendo
l’accento sulla flessibilità nell’uso dello spettro, di modo
che gli operatori possano introdurre tecnologie e servizi
innovativi. Questa maggiore flessibilità può far crescere
l’economia e generare, secondo le stime Ue, un ulteriore
incremento dello 0,1% del Pil all’anno. Ciò permetterà allo
spettro radio cosiddetto del "dividendo digitale”, quello
liberato dal passaggio dalla tv analogica al digitale, di essere
messo al servizio della ripresa economica.

12. Incoraggiare la concorrenza e gli investimenti
nelle reti di accesso di prossima generazione: Il pacchetto di
riforme telecom dell’Ue ribadisce l’importanza della
concorrenza ma vuole anche proteggere gli investimenti nelle Nga.
Le nuove norme vogliono facilitare la cooperazione tra investitori
e operatori e garantire a chi investe il giusto ritorno. Sulla base
delle nuove norme, la Commissione pensa di emettere una
raccomandazione per la regolazione dell’accesso alle reti Nga
nella prima metà del 2010: l’obiettivo sarà ancora migliorare
la concorrenza e i servizi per aziende e consumatori e abbattere i
costi economici complessivi per gli operatori che realizzano queste
reti.

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