La seconda vita del telescopio Hubble Ora punta alla nascita dell’universo

Conclusa la missione dei tecnici-astronauti Nasa

Pubblicato il 11 Mag 2009

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Bye bye Hubble. I tecnici astronauti della Nasa hanno lasciato
andare di nuovo in orbita il mitico telescopio spaziale Hubble
dopo averlo agganciato con un braccio robotico alla stiva dello
shuttle per una storica riparazione durata 36 ore. Nel corso dei
lavori sono state sostituite e riparate molte parti
dell’apparecchiatura di bordo. Hubble è stato dotato di due
nuovi apparecchi, uno spettrografo per raggi cosmici e un
obbiettivo grandangolo; il tutto dovrebbe migliorare da 10 a 70
volte le capacità dello Hubble, in grado così di rilevare
oggetti risalenti a 500 milioni di anni dopo il Big Bang contro
l'attuale miliardo di anni.  

Non si prevedono altre missioni per riparazioni fino al 2020.
Lanciato nel 1990, lo Hubble viene considerato dagli astronomi
ancora uno strumento di avanguardia. Non vi è nulla di simile in
orbita per quanto riguarda l'astronomia nel campo della
radiazione visibile; le moderne reti di telescopi sulla Terra
possono raggiungere in alcuni casi la stessa risoluzione, ma
l'atmosfera terrestre li rende “ciechi”
all'infrarosso e all'ultravioletto. Proprio
l'infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del
"James Webb Space Telescope", il cui lancio è in
programma per il 2013 e che dovrà lavorare fianco a fianco con
lo Hubble per poi sostituirlo. Il telescopio era stato così
battezzato in onore di Edwin Hubble, l'astronomo americano a
cui si deve la costante che definisce il tasso di espansione
dell'universo.

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