LA DENUNCIA

Lcn, ReteCapri: “Situazione in stallo, chiederemo i danni”

L’emittente chiede tempi rapidi per la decisione sull’assegnazione automatica dei canali tv: “La situazione è insostenibile. Subiamo danni economici e d’immagine incalcolabili. E’ tutto fermo, non si sa quando arriverà la decisione finale del commissario”

Pubblicato il 14 Ott 2014

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ReteCapri sta valutando assieme ai propri legali l’avvio per la richiesta di risarcimento danni nei confronti di chi ha ideato il disastro con la delibera N. 366, causa di discriminazione e successiva montagna di contenzioso tra ricorsi e sospensive infinite”.

A denunciarlo in una nota è l’emittente, che ricostruisce l’iter della normativa sull’Lcn, l’assegnazione automatica della numerazione sul telecomando dei canali in seguito al passaggio al digitale terrestre.

“I ricorsi di AgCom, MISE e MTV respinti dal Consiglio di Stato circa l’annullamento della delibera AGCom 366, la prima normativa sull’Lcn, avevano consentito la ripresa dei lavori del Commissario ad acta, Marina Ruggieri, per regolare la materia sulla base delle pronunce di Tar e Consiglio di Stato. Uno stop – spiegano da ReteCapri – che aveva prolungato l’agonia per le tv illegittimamente danneggiate da oltre 4 anni di illegalità sul telecomando oltre che posticipato il varo della nuova normativa Lcn sulla base delle determinazioni commissariali”.

“Purtroppo la telenovela non sembra avere ancora un epilogo – continuano da ReteCapri – giovedì scorso il Consiglio di Stato ha nuovamente sospeso i lavori del Commissario ad acta”. “A questo punto i tempi continuano a dilatarsi. Una situazione pienamente insostenibile – continuano dall’emittente ReteCapri – poiché è da ricordare che i giudici del Tar prima e quelli del Consiglio di Stato poi, avevano espressamente indicato il carattere di urgenza con cui si sarebbe dovuto procedere, proprio perché numerose emittenti locali e nazionali, tra cui ReteCapri stessa, hanno e stanno continuando a subire danni economici e di immagine incalcolabili derivanti da posizioni discriminatorie”.

“Posto che questa decisione del Consiglio di Stato fornisce il colpo di grazia per MTV e DeeJayTV ingiustamente premiate dalla scellerata delibera AGCom N. 366, sfrattandole definitivamente dal primo range previsto per le tv nazionali ex analogiche a carattere generalista, resta di fatto il prolungarsi dello stallo in attesa che si possa finalmente arrivare alla determinazione finale del Commissario, e ai successivi iter burocratici per l’assegnazione finale delle numerazioni”.

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