STRATEGIE

L’incognita rete unica non ferma Open Fiber. Ripa: “Continuiamo a cablare”

Il dibattito sul matrimonio con l’infrastruttura Tim e il progetto a cui sta lavorando il governo non intacca i piani dell’azienda. L’Ad conferma: “Gli operatori possono contare su di noi”. Il 90% del territorio coperto in Ftth in 5 anni

Pubblicato il 26 Nov 2018

ripa

Siamo focalizzati sulla cablatura del Paese. Sentiamo la responsabilità di disegnare un progetto industriale importante per l’Italia”. Lo dice, in un’intervista sul magazine settimanale “L’economia” del Corriere della Sera, l’amministratore delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa.

Un progetto per la banda ultralarga, continua, al quale “è giusto dargli valore, indipendentemente dalle decisioni che riguardano gli azionisti. Perciò ho scritto una mail ai miei, per tranquillizzarli che tutto procede, che il nostro progetto va avanti. Perché devo mettermi nelle scarpe di questi ragazzi che si chiedono che cosa stia succedendo. Dobbiamo dar loro tranquillità e visibilità sulla rilevanza del piano: continuiamo a cablare il Paese ad alta velocità”. Il riferimento è alle indiscrezioni sul progetto del governo per spingere la realizzazione delle rete unica Tim-Open Fiber.

Nel confermare come Open Fiber “mantenga gli obiettivi”, Ripa spiega ancora: quello della società che guida “è un progetto infrastrutturale di lungo periodo con un traguardo di piano di cinque anni. Quest’azienda ha completato la fase di startup e ha cominciato a crescere in maniera significativa. Mancavano le risorse, sono arrivate e ci siamo fatti trovare pronti. Ora siamo in forte accelerazione”, conclude l’Ad.

In balli ci sono 1 miliardo di investimenti l’anno per coprire entro ik 2013 il 90-95% del territorio e il 65% della popolazione in Ftth. In pratica significa cablare 271 città e 6753 Comuni a un ritmo di 2,5 milioni di unità immobiliari all’anno.

“I clienti – conclude Ripa – possono contare su di noi. Siamo in linea con il piano approvato dal board di febbraio sia con quanto concordato con le banche che tengono sotto controllo la nostra attività. È anche questa garanzia dell’esecuzione”.

Dei 3,5 miliardi ricevuti delle banche a luglio e da restituite in 7 anni, OF ha iniziato ad attingere 560 milioni. “Sarà una progressiva accelerazione di attività perché i fornitori che devono realizzare la nostra infrastruttura si sono organizzati ma bisogna continuare a lavorare con tutte le aziende della filiera”.

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