Lunedì prossimo il cda di Telco. Oggi il summit dei soci italiani

Riunione lampo del comitato nomine di Mediobanca. No comment del presidente di Unicredit Dieter Rampl e di Marco Patuano, responsabile Domestic market operations di Telecom in predicato di assumere una posizione di vertice 

Pubblicato il 10 Mar 2011

Convocato per lunedì prossimo il consiglio di amministrazione di
Telco, da cui dovrà uscire il nome del socio di maggioranza per il
rinnovo del board di Telecom Italia, in scadenza con l’assemblea
del prossimo 12 aprile.

Oggi si sono incontrati i soci italiani di Telco – Generali,
Mediobanca, Intesa San Paolo – al lavoro per trovare un assetto
unanime sulla struttura di vertice e sul quadro generale. La
proposta dei soci italiani che si sta delineando, secondo Libero,
prevede che l’attuale amministratore delegato di Telecom Italia,
Franco Bernabè, diventi presidente esecutivo. Bernabè resterebbe
così capo-azienda, ma verrebbe affiancato da due manager operativi
con la carica di direttori generali o amministratori delegati.

"Non dico niente, sarebbe scorretto". Ha detto il
presidente di Unicredit Dieter Rampl lasciando Piazzetta Cuccia
dove in mattinata si è conclusa la riunione lampo del comitato
nomine di Mediobanca sul tema del rinnovo del cda Telecom e dei
suoi vertici. Marco Tronchetti Provera, uno degli altri componenti
del comitato nomine, è uscito in macchina senza rilasciare
dichiarazioni.

"Oggi parliamo solo di ambiente". È la risposta di Marco
Patuano, responsabile Domestic Market Operations Telecom Italia, a
margine della conferenza stampa su il Treno Verde, la campagna
nazionale di Ferrovie dello Stato e Legambiente, ai giornalisti che
chiedono un commento all'ipotesi che possa assumere un ruolo di
rilievo nel nuovo vertice della compagnia.

Intanto, la rappresentanza Federmanager dei Dirigenti Telecom
Italia esprime, a nome di tutti i Dirigenti, pieno appoggio
all'opera dell'attuale Vertice aziendale. L'azione di
questi anni, si legge nella nota, "non solo ha portato i
risultati economici che vengono giustamente e pubblicamente
apprezzati da tutta la comunità finanziaria, ma ha rigenerato e
rinvigorito quella cultura industriale di 'fare
telecomunicazioni', quell'orgoglio di essere 'squadra
vincente', quello spirito di appartenenza, quell'attenzione
alla trasparenza ed onestà nei comportamenti, che fanno di Telecom
Italia e di tutti i suoi lavoratori un patrimonio del Paese che
occorre assolutamente salvaguardare e valorizzare".

La fuga in avanti di Mediobanca sulle nomine in Telecom Italia ha
spiazzato alcuni, suscitato perplessità in altri, ma soprattutto
ha aperto un potenziale fronte di conflitto con i soci spagnoli di
Telefonica. Il possibile scontro, scrive Milano Finanza, si spiega
partendo da una considerazione: la proposta di Piazzetta Cuccia
sulla governance di Telecom ha come principale obiettivo la
sostituzione del presidente Gabriele Galateri di Genola. Resta il
fatto che la nuova struttura pensata da Alberto Nagel e Renato
Pagliaro ritiene che l’ex amministratore delegato di Ifil non sia
più indispensabile per il gruppo tlc italiano.

Chi dovrebbe essere il nuovo presidente di Telecom? L’unico
candidato spendibile è l’attuale ad, Franco Bernabè, sia per
garantire la continuità aziendale sia per evitare di indispettire
il mercato e penalizzare il titolo. Al suo posto, come nuova guida
operativa, Mediobanca ha così messo sul tavolo più opzioni: dal
super consulente Francesco Caio a Paolo Bertoluzzo, numero uno di
Vodafone Italia, fino a Massimo Sarmi, l’amministratore delegato
di Poste Italiane.

“Ma Piazzetta Cuccia ha fatto i conti senza l’oste, cioè
Bernabè – scrive Milano Finanza – che non ha gradito l’idea di
passare alla presidenza, lasciando ad altri la possibilità di
raccogliere i frutti di quanto faticosamente seminato negli ultimi
tre anni. Di qui all’aut-aut il passo è stato breve. Il manager
di Vipiteno si è detto disposto ad accettare la presidenza ma solo
a fronte di ampie deleghe oltre alla promozione come amministratori
di due manager provenienti dalla società”.

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