Mediaset-Rai, Morando: “Separare torri da contenuti”

Il viceministro dell’Economia: “La soluzione è il modello adottato per Terna e per Snam. Ma serve il controllo di un’authority”

Pubblicato il 27 Feb 2015

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“Per una volta usciamo dalla polemica politica e iniziamo a valutare se non sia il caso di ammodernare il sistema radiotelevisivo. Forse anche in questo settore serve un’operazione che lo aiuti a essere più produttivo, dal punto di vista di autonomia della rete dalla produzione di contenuti. Come è avvenuto nel caso dell’energia elettrica e del gas. Sul modello Snam e Terna“. Lo propone Enrico Morando, viceministro dell’Economia, in un’intervista al Quotidiano nazionale. “Bisogna evitare – prosegue Morando – di cadere per l’ennesima volta nella solita discussione tutta centrata su Berlusconi”.

Secondo il viceministro la soluzione ideale sarebbe la creazione di una società esterna di gestione delle torri tv, che “potrebbe essere interamente pubblica, o pubblica e privata con un meccanismo di golden share o una quota di controllo”.

Quanto ai produttori di contenuti, “servirebbe uno specifico divieto” di fare della società, “il tutto sotto il controllo di un’autorità indipendente – spiega Morando – che garantisca la parità di accesso ai diversi operatori. Ma basterebbe anche assegnare competenze specifiche all’Agcom”.

“Penso di essere vaccinato dall”ossessione Berlusconi‘ – continua Morando commentando l’Opa di Ei Towers su Rai Way – In ogni caso l’offerta arriva da un soggetto che, in quanto produttore di contenuti televisivi, acquisirebbe una posizione dominante. Quindi, non può essere accettata. L’Opa in questo caso – conclude – è un’offerta pubblica non concordata. Ed è stata respinta al mittente. E questo dimostra chiaramente che non c’è nessun patto del Nazareno in chiave televisiva”.

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