Mirtillo (Ericsson): “Per fare la networked society serve cooperazione di tutto il Paese”

Il numero uno della Regione Mediterranea: “Le tecnologie ci sono, quello che serve è una maggiore volontà di rendere efficienti alcuni processi”

Pubblicato il 06 Ott 2011

"In Italia c'è tutta la tecnologia necessaria per fare la
networked society. Quello che serve è una maggiore volontà del
paese di rendere efficienti alcuni processi". Ne è convinto
Nunzio Mirtillo, presidente e general manager della Regione
mediterranea di Ericsson. Nel suo intervento al convegno
"Digital Agenda: Action" organizzato a Capri da Between,
Mirtillo ha evidenziato la necessità di "fare sistema, di
cooperare, di decicre insieme come e quali processi liberano tempo,
soldi ed energie e mettono a disposizione dati in tempo
reale". Secondo Mirtillo "è vero che bisogna passare
subito all'azione, come suggerisce il titolo dell'evento,
ma bisogna passare all'azione insieme, perché da soli non si
fa nulla, la filiera è lunga".

Mirtillo ha fatto il punto anche sull'evoluzione dei network e
sui progetti in corso a livello di 4G mobile. "Oggi ci sono
oltre 5 miliardi di abbonati alla telefonia mobile e sono 700
milioni gli utenti connessi al broadband in mobilità. Arriveremo a
5-6 miliardi nei prossimi 5 anni. L’Lte non è una rivoluzione ma
un’evoluzione. Giappone, Paesi nordici e America sono in pole
position. L’Italia era prima negli anni 90 con il Tacs e il Gsm:
abbiamo perso la laeadership ma non è necessariamente un danno,
potrebbe essere un vantaggio", dice Mirtillo facendo
riferimento alle enormi potenzialità del mercato.

"In crescita anche le previsioni di necessità di traffico sul
fisso. Crescita a tre cifre sul mobile e a due cifre sul fisso. Ora
tutto ciò significa che ci sarà un'esplosione dei dati: per
fare in modo che l'Italia cresca occorre investire nell’ict,
ma per sviluppare l’ict bisognerà investire nella banda larga
anche in considerazione della forte esplosione del video".
Mobilità, banda larga e cloud i tre driver della conneccted
society, sostiene Mirtillo.

Secondo il manager è necessario anche puntare su una nuova
generazione di reti Ip: "è la tecnologia che consentirà di
costruire l’accesso comune fra fisso e mobile. Oggi abbiamo
bisogno di tecnologia Ip che metta in connesione end to end le
persone. Questa è la nostra visione d rete: trasporto comune
basato su tecnologia Ip di quarta generazione. E' importante
che si crei intelligenza nella rete, intelligenza che oggi non
c'è: attualmente ci sono offerte articolare sulla voce e
pochissime sui dati, nei prossimi anni accadrà il contrario. Una
rete intelligente consente di monetizzare in maniera differente i
servizi e garantire la qualità of service. Per fare evolvere le
reti in questa direzione ci sarà però bisogno anche di
ammodernare i sistemi che permettono di operare le reti e
controllarle".

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