ANTICIPAZIONE

Ngn, Agcom: stessi obblighi per Telecom e Olo

Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni nell’ultima riunione di Consiglio, l’Autorità ha deciso che gli operatori alternativi siano sottoposti alle stesse regole di accesso, trasparenza e non discriminazione sia sulla tratta di adduzione sia nella verticale di palazzo. Ultima parola alla Commissione europea

Pubblicato il 09 Lug 2013

Alessandro Longo

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Anche gli operatori alternativi a Telecom Italia siano soggetti agli stessi obblighi di accesso, trasparenza e non discriminazione sul segmento di terminazione della rete. Cioè sulla tratta di adduzione (che parte dall’ultimo pozzetto dove finisce la rete secondaria e arriva fino al marciapiede) e nel verticale di palazzo. Obblighi simmetrici, insomma, per la prima volta: è quanto deciso da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) nell’ultima riunione di Consiglio.

Non se n’è data comunicazione perché, a quanto risulta al nostro giornale, formalmente questa decisione non è stata ancora approvata: si aspetta l’ok alla Commissione europea (a cui è stato notificato il provvedimento), ma non dovrebbero esserci particolari ostacoli sul percorso.

Sul piano pratico significa che gli operatori alternativi, quando mettono fibra ottica vicino e dentro le case e per quella che hanno già messo, devono concedere accesso ad altri operatori, per prima cosa. Questo aspetto di per sé non è una novità- Fastweb ha sempre venduto l’accesso alla propria rete, avendo tutto l’interesse economico a farlo per massimizzare gli investimenti. E’ solo di pochi giorni fa un accordo con Telecom Italia per lavorare assieme su Livorno. La novità è che gli alternativi saranno costretti a dare accesso, ma a prezzi “equi e ragionevoli”. Quindi, a differenza di quelli su rete Telecom, non saranno direttamente regolati da Agcom. L’Autorità potrà intervenire solo se gli alternativi faranno prezzi evidentemente fuori mercato o discriminatori nei confronti di terzi.

Più gravoso è invece l’obbligo alla trasparenza ed è infatti- a quanto risulta- quello a cui alcuni alternativi hanno cercato di opporsi in sede di discussione con Agcom. Significa obbliga a pubblicare le zone e le tempistiche di copertura di rete, come già fa Telecom Italia, così da permettere agli altri operatori di organizzarsi per affittarla.

Questi obblighi simmetrici fanno parte di un più ampio quadro di regole che Agcom sta approntando per le reti di nuova generazione. Arriveranno dopo l’estate, ormai, le decisioni sui listini Ngn 2013, già messi in consultazione. Il mercato della fibra si è svegliato e quindi Agcom deve fare in fretta. E’ di pochi giorni fa il lancio della prima offerta nazionale di Telecom, su 27 città, che diventeranno 33 entro fine anno. Tra qualche giorno arriverà la prima offerta Vodafone su questa rete. Fastweb sta continuando a sviluppare la propria. Vodafone e Wind stanno utilizzando anche quella di Metroweb, per ora solo a Milano.

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