Nokia, nuovo software per smartphone low cost

Si chiama Meltemi il sistema operativo basato su Linux, disegnato per aggredire il segmento dei terminali di fascia bassa. L’obiettivo è guadagnare quote di mercato nei mercati emergenti come l’India

Pubblicato il 03 Ott 2011

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Abbandonata l’idea di realizzare un sistema operativo per
smartphones di fascia alta, Nokia punta sulla produzione di un
sistema operativo proprietario per terminali di fascia bassa. Il
nuovo sistema operativo, nome in codice Meltemi, come il vento
secco che soffia nelle isole greche dell’Egeo, è basato su
Linux. Il programma di sviluppo di Meltemi, rende noto il Wall
Street Journal, è stato condotto da Mary McDowell, executive vice
president per i mobile phones.

L’ultimo modello lanciato da Nokia, l’N9, non incorpora
Meltemi, bensì MeeGo, frutto della precedente strategia software
della casa finlandese. Ma secondo il Wall Street Journal, MeeGo
avrà vita breve.

Dall’accordo con Microsoft per la realizzazione congiunta dei
Windows Phones non è previsto il lancio di terminali di fascia
bassa.

Dopo la dismissione di Symbian, quindi, Nokia punterebbe a
rimpiazzare il sistema operativo con Meltemi.

L’obiettivo di Nokia di puntare su un nuovo sistema operativo per
prodotti di fascia bassa è il tentativo di affermarsi in nuovi
segmenti di mercato, visto che il segmento di fascia alta è
dominato da Apple, mentre la fascia media degli smartphone è
terreno fertile di Samsung.

Nel mirino di Nokia ci sono i mercati emergenti, India e Cina in
testa, dove i cosiddetti “feature phones” potrebbero sostenere
le vendite della casa finlandese. Si tratta di terminali disegnati
per voce e servizi sms, meno adatti alla navigazione Internet.
C’è da dire che i “feature phones” rappresentano il 47% dei
ricavi di Nokia nella divisione devices and services nel secondo
trimestre del 2011.

Anche Samsung sta cercando di diversificare la sua gamma di
prodotti. La casa sudcoreana sta investendo per la realizzazione di
un sistema operativo proprietario, si chiama Bada, per
differenziare i rischi rispetto all’adozione di Android di Google
per la fascia alta di prodotti.

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