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Nokia, Santoianni: “L’Europa sarà protagonista della rivoluzione 6G”

Secondo il Marketing & Corporate Affairs della filiale italiana del gruppo, il mercato è finalmente pronto a sfruttare le potenzialità delle reti di quinta generazione. “Ma per giocare alla pari con Usa e Cina bisogna già prepararsi al prossimo salto tecnologico”

Pubblicato il 14 Dic 2022

6G

Con utili in aumento del 22% e un forte slancio in particolare nel segmento enterprise, l’ultima trimestrale di Nokia testimonia come finalmente il 5G stia prendendo piede nel mondo delle imprese, in Europa ma anche in Italia. “Abbiamo registrato risultati molto positivi, con 30 nuovi contratti di tipo private wireless, che portano a 500 gli use case attivati a livello mondiale, spesso in partnership con operatori telco. È indubbiamente il segnale di un cambiamento”, conferma Claudio Santoianni, Marketing & Corporate Affairs Nokia Italia, tra i relatori dell’edizione 2022 di Telco per l’Italia, l’evento organizzato da CorCom di scena stamattina a Roma.

Dal trial alla fase operativa, il 5G è pronto a partire

Santoianni ha precisato che l’esperienza di Nokia è in linea con l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul 5G dell’Unione europea, che sostanzialmente “evidenzia come ormai si possa parlare di fenomeno orientato alla trasformazione industriale, di un vero e proprio verticale che finalmente è uscito dal purgatorio del trial per entrare nella fase operativa di funzionamento. Anche nella Penisola, molte aziende ci chiedono supporto per passare dalla dimensione della mera conoscenza, già superata, a quella progettuale”.

Ovviamente, non basta calare in azienda una rete e dei servizi 5G perché si possa toccare con mano un miglioramento dei processi. “Non è solo un tema di connettività”, ha avvertito Santoianni. “In molti casi il dipartimento It non è pronto per recepire le nuove istanze, e l’impresa ha la necessità di mantenere in vita servizi e applicazioni legacy, in modalità brown field. Una corretta integrazione, dal nostro punto di vista, deve prevedere una serie di interventi: bisogna prima di tutto fornire soluzioni in grado di realizzare reti private wireless in tempi rapidi, garantendo affidabilità, performance e sicurezza, ma anche applicando nuovi paradigmi per la gestione dei sistemi non cloud-native essenziali alla vita aziendale. Occorre poi ricordare che si tratta di investimenti importanti, e che per questo conviene mettere al servizio dell’organizzazione strumenti erogati in modalità saas, i cui costi sono predicibili.

Verso il 6G: le piattaforme Hexa-X

Nonostante sia indubbio che il 5G debba ancora mostrare le piene potenzialità nel nostro Paese, soprattutto nella componente business, Nokia è già impegnata nello sviluppo del 6G, in particolare nell’ambito del progetto europeo Hexa-X che vede l’azienda come capofila di una roadmap che punta far recuperare all’Europa il terreno perso nei confronti di Usa e Cina. “Ogni dieci anni c’è un cambiamento tecnologico importante, e l’arrivo del 6G sarà il momento in cui sperimenteremo la fusione tra fisico e digitale, con nuove opportunità per l’utilizzo delle tecnologie che daranno vita a quello che in Nokia chiamiamo Homo augmentus”, ha detto Santoianni. “Parliamo di soluzioni che potranno essere assimilate a una sorta di sesto senso, risvegliato da una rete senziente, in grado di sapere in anticipo come si comporteranno individui e dispositivi connessi e migliorarne la sicurezza. Essere leader in questo ambito sarà fondamentale, e la piattaforma Hexa-X è la prova che esiste già una visione comune a livello europeo per definire use case e tecnologie abilitanti, così come il progetto Hexa-X 2 sarà determinante per lo sviluppo applicativo e tecnologico e per la definizione architetturale del 6G. Abbiamo l’onore di guidare il progetto insieme a Ericsson e ad altri 44 player tra pubblici, privati e accademici, dando vita a una collaborazione di competenze che ci permetterà, quando arriverà il momento, di giocare alla pari con Cina e Usa”

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