Nokia Siemens Networks taglierà 17mila posti di lavoro

Annunciato il piano di ristrutturazione che prevede la riduzione del 23% della forza lavoro complessiva con l’obiettivo di ridurre i costi operativi di un miliardo di euro entro la fine del 2013. Il ceo Rajeev Suri: “Misure drastiche ma necessarie. Puntiamo su banda larga mobile e servizi”

Pubblicato il 23 Nov 2011

Tempi di ristrutturazione per Nokia Siemens Networks. La joint
venture nata nel 2007 tra Siemens e Network Business Group di
Nokia, ha annunciato un programma di riassetto aziendale che
porterà alla riduzione di 17mila posti di lavoro su un totale di
75mila dipendenti. La misura dovrebbe generare risparmi in costi
operativi di 1 miliardo di euro nel 2013.

“Crediamo che il futuro si debba incentrare sulla banda larga
mobile e sui servizi correlati – spiega il Ceo di Nsn, Rajeev –
Allo stesso tempo, abbiamo bisogno di prendere decisioni per
mantenere la nostra competitività di lungo termine e migliorare la
profittabilità in un mercato, come quello delle Tlc, molto
difficile”.

“Queste riduzioni possono essere perseguite mediante un
riallineamento della forza lavoro con la nuova strategia aziendale
e tramite misure ad hoc per far crescere produttività ed
efficienza – puntualizza il ceo – Tali misure includeranno
l’eliminazione della struttura organizzativa matriciale, il
consolidamento del sito produttivo, il trasferimento delle
attività nei centri di distribuzione, il consolidamento di alcune
funzioni centrali, sinergie di costi attraverso l’integrazione
degli assets wireless di Motorola, efficienze nelle operazioni di
servizio ed un ampio processo di semplificazione aziendale”.  Si
tratta, conclude Suri, “di misure drastiche, ma
necessarie”.

Secondo Gartner Nsn è il terzo player più importante al mondo nel
settore delle infrastrutture di rete, con un market share del 13,2%
e un giro d’affari di 5,3 miliardi di dollari, preceduto da
Huawei, al secondo posto (15,6% market share e 6,3 miliardi) e da
Ericsson, in prima posizione, con il 34,5% di share e un giro
d’affari che sfiora i 14 miliardi.

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