LA FINE DELLA JV

Nokia Solutions & Networks spazza via Siemens

L’acronimo resta lo stesso, ma la tedesca è stata definitivamente estromessa dalla ragione sociale a seguito dell’acquisizione da 1,7 miliardi di euro del 50% della jv da parte di Nokia. In Italia, confermata la procedura di mobilità per 226 dipendenti. Fissato al 6 settembre l’incontro fra sindacati e azienda al Ministero dello Sviluppo Economico

Pubblicato il 07 Ago 2013

Paolo Anastasio

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Il gruppo Nokia ha annunciato di aver finalizzato l’acquisizione del 50% di Nokia Siemens Network (Nsn), rilevata dalla tedesca Siemens, e di aver già modificato la ragione sociale della società cancellando il nome Siemens.

La società, adesso al 100% di proprietà Nokia, è stata ribattezzata Nokia Solutions & Networks (Nsn), senza cambiamenti quindi a livello di acronimo. Con questa operazione da 1,7 miliardi di euro, resa nota il mese scorso, Nokia può “creare valore per gli azionisti”. Il Ceo di Nokia, Stephen Elop, ha detto che il gruppo “intende rafforzare Nsn come un’unità più autonoma”. Secondo voci circolate in rete negli ultimi mesi, l’intenzione di Nokia sarebbe quella di cedere Nsn e fra i papabili acquirenti ci sarebbe Huawei.

Nsn, specializzata in infrastrutture e reti a banda larga nel settore mobile, ha registrato un utile pari a 8 milioni di euro nel secondo trimestre rispetto alle perdite nette di 227 milioni accusate dal gruppo Nokia.

Per quanto riguarda la situazione di Nokia Siemens Networks in Italia, l’azienda ha annunciato lo scorso 23 luglio l’avvio della procedura di mobilità per 226 dipendenti, nel quadro del piano di ristrutturazione che coinvolge il gruppo da più di un anno e e che a livello globale ha portato al taglio di 17mila dipendenti. I sindacati, che lo scorso 30 luglio hanno incontrato l’azienda in Assolombarda, fanno sapere che per il prossimo 6 settembre è stato fissato un incontro con l’azienda al Ministero dello Sviluppo Economico, per discutere della mobilità. Il 7 o 8 settembre è previsto poi un nuovo incontro in Assolombarda.

Secondo le Rsu dell’azienda, “il numero attuale di dipendenti, dopo l’avvio della Cigs un anno fa, è pari a 592 (1 operaio, 300 impiegati, 211 quadri, 80 dirigenti). L’ulteriore procedura di mobilità per 226 persone ridurrebbe il personale a 366 effettivi, o forse anche meno visto che i dirigenti non vanno in mobilità e un’azienda con 80 dirigenti e 286 fra impiegati, quadri e operai non si è mai vista”.

Le Rsu ricordano che nel 2007, anno di costituzione in Italia della joint venture fra Nokia e Siemens, il personale era di circa 3mila unità, ridotto a 1100 un anno fa prima dell’accordo raggiunto a ottobre 2012 sulla Cigs a rotazione per 445 dipendenti, in scadenza a fine ottobre.

La procedura di mobilità è stata avviata a causa della perdurante “stagnazione del mercato delle telecomunicazioni, e addirittura in alcuni segmenti della contrazione – si legge nella mail aziendale – La concorrenza in Italia rimane assai aggressiva e dobbiamo affrontare le conseguenze dell’interruzione dell’accordo sulla fornitura di Servizi Microwave in Italia.
In definitiva, insieme ad altre misure di efficientamento, è necessario portare a termine il processo di riduzione della nostra forza lavoro in Italia”, nel quadro del piano di risitrutturazione globale che si chiuderà a fine 2013.

Lo scorso 27 giugno Nsn Italia ha annunciato il cambio al vertice, con l’arrivo di Massimo Mazzocchini al posto di Maria Elena Cappello al timone dell’azienda.

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