L'IMPASSE

Number portability, il “caso” ho.Mobile approda sul tavolo di Agcom

Il data breach subìto dalla low cost di Vodafone ha sortito richieste di passaggio ad altre telco da parte dei clienti. Ma la rigenerazione del codice seriale della sim allunga i tempi e “ingolfa” gli operatori. Fastweb e Iliad chiedono l’immediato intervento dell’Authority e lanciano l’allarme sul rischio di “un pericoloso precedente”

Pubblicato il 19 Gen 2021

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Finisce sul tavolo dell’Agcom la vicenda ho.Mobile. Il data breach subito dalla compagnia low cost di Vodafone sta comportando la richiesta di passaggio ad altri operatori da parte degli utenti impattati dalla fuga di dati. Il tutto nonostante l’immediato intervento della telco per mettere in sicurezza i clienti e l’immediato avvio si sostituzione delle sim incriminate : “Non sono stati in alcun modo sottratti dati relativi al traffico (sms, telefonate, attività web ecc.) né dati bancari o relativi a qualsiasi sistema di pagamento dei propri clienti”, ha sin da subito puntualizzato ho.Mobile.

Fatto sta che si sta assistendo a un aumento delle richieste di cambio operatore. Fastweb e Iliad segnalano la richiesta di nuove attivazioni proprio da parte di clienti ho.Mobile con portabilità del numero. Ma il passaggio sta riscontrando numerose difficoltà a causa della mancata corrispondenza del codice Iccid stampato sulla sim (quello orignario e necessario per la number portability – va comunicato dal cliente nella fase di passaggio da un operatore all’altro) con quello della sim rigenerata. Ciò è dovuto appunto al “cambio” sim effettuato da ho.Mobile a tutela dei propri clienti per scongiurare qualsiasi impatto a seguito del data breach.

I clienti però non riescono a cambiare operatore in tempi in linea con quelli usuali: è necessario richiedere a ho.Mobile via sms il codice Iccid corrispondente alla nuova sim, quella rigenerata, e attendere riscontro. Operazione che stacreando lunghe code per le telco di “arrivo” che non riescono a soddisfare le richieste dei clienti new entrant ossia a garantire il rapido passaggio. Di qui la decisione di Fastweb e Iliad di segnalare la vicenda all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in due missive separate ma dal contenuto pressoché analogo.

Potenziali ostacoli alla portabilità Mnp da parte di ho. Mobile”: questo l’oggetto della lettera inviata da Fastweb. “Segnalazione nei confronti di ho.Mobile (VEI s.r.l.) in merito agli ostacoli creati nel processo di portabilità del numero mobile a seguito della rigenerazione unilaterale del Codice Iccid della clientela di ho.Mobile” è quello della lettera a firma Iliad.

Fastweb: “Rischio di ulteriore aumento del backlog, economico e di immagine”

“In particolare – si legge nella lettera di Fastweb – si segnala la presenza di un backlog di richieste di Mnp scartate da ho.Mobile per superamento di capacità di evasione, per Fastweb pari al 70% degli ordini inviati, che non consentono di proseguire con il processo di trasferimento del cliente e quindi si traduce in un ko dell’ordine che deve essere risottomesso, con gli evidenti ritardi e disservizi che ne conseguono.  In assenza di un incremento consistente della capacità di evasione donating, gli ordini continueranno ad essere scartati con il rischio di aumentare ulteriormente il backlog”. La società guidata da Alberto Calcagno evidenzia “un ulteriore rischio economico e di immagine per gli operatori recipient perché i clienti, non consapevoli delle problematiche di natura tecniche emerse in questi giorni, imputano la responsabilità del mancato trasferimento all’operatore recipient, richiedendo peraltro indennizzi per il ritardo stesso” e chiede “un intervento urgente da parte di Agcom sull’operatore Ho. Mobile affinché adotti tutte le misure necessarie per risolvere i problemi causati alla procedura Mnp e implementi urgenti misure di trasparenza verso i propri clienti al fine di consentirne la possibilità di cambiare operatore, nelle modalità previste e nei tempi previsti dalla normativa”.

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Iliad: “Scongiurare pericoloso precedente, no ad alterazione dei processi di migrazione”

E Iliad solleva il dubbio – nella missiva indirizzata ad Agcom – di motivazioni che vanno “oltre” quelle di mera natura tecnica: “Sembra che la pratica adottata (quella della rigenerazione della sim, ndr) invece di perseguire una maggiore sicurezza, abbia l’obiettivo principale di rendere più difficile ed onerosa la migrazione della propria clientela verso altri operatori”. E la società aggiunge che “lo stesso ho.Mobile è ben consapevole che questo cambio sarebbe tale da rallentare le richieste di Mno, in un momento in cui già ci si trova di fronte a un elevato “backlog”, ovvero una coda di richieste di portabilità del numero della clientela ho.Mobile verso altro operatore, in ritardo ed in attesa di essere espletate a valle degli attacchi hacker”. E l’azienda guidata da Benedetto Levi chiede l’immeditato intervento dell’Autorità anche per evitare l’effetto boomerang ossia “anche per scongiurare un pericoloso precedente che potrebbe causare la proliferazione di simili condotte volte ad alterare i processi di migrazione sulla base presunte motivazioni di sicurezza, si resta a disposizione per eventuali chiarimenti ed audizioni di merito qualora codesta Autorità ritenga necessario”.

Ho.Mobile: “Immediatamente aumentata la capacità di gestione della portabilità”

Per incrementare la sicurezza dei clienti, il 9 gennaio ho. Mobile ha rigenerato il codice seriale della Sim dei clienti coinvolti, escludendo quelli con portabilità in corso -precisa l’azienda-. Nei casi di portabilità non andata a buon fine per  codice seriale errato, il cliente riceve in automatico l’sms per ricevere il proprio codice seriale in tempo reale.  E’ stata inoltre immediatamente aumentata la capacità di gestione delle portabilità”.

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