STRATEGIE

Patuano: “Avanti con piano industriale in Italia e Brasile”

L’Ad di Telecom Italia: si punta a migliorare i margini nel business domestico nonché a rafforzare la posizione di Tim Brasil sul mercato sudamericano. Nel secondo trimestre previsti segnali di miglioramento. Focus anche sul debito

Pubblicato il 03 Set 2014

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Telecom Italia porterà avanti il piano industriale 2014-2016 che prevede un miglioramento dei margini nel business domestico sia mobile, sia fisso e il piano di investimenti in Brasile, in modo da rafforzare la posizione di Tim Brasil. Queste le indicazioni contenute nelle slide illustrate dall’amministratore delegato, Marco Patuano, a Londra durante la giornata di focus sul settore tlc e media organizzata da Deutsche Bank. Il manager, che ha ricordato i conti del secondo trimestre registrati dal gruppo, ha sottolineato che Telecom Italia continuerà a porre la propria attenzione sul debito. Così anche le operazioni di merger and acquisition saranno condotte nel rispetto della disciplina finanziaria.

In una delle slide presentate all’incontro si legge che Telecom Italia vede nei risultati dei primi sei mesi dell’anno di segnali di ripresa in Italia, che fanno ben sperare per la parte rimanente del 2014. “Chiari segnali di miglioramento per un secondo semestre migliore”, titola la slide.

Il gruppo ricorda che il fatturato della divisione mobile in Italia ha segnato un calo del 14,9% nel primo trimestre e del 13,3% nel secondo, quello della linea fissa un calo del 7,3% e dell’8,6%.

La controllata brasiliana Tim Participacoes (Tim Brasil) ha registrato una leggera erosione dei risultati per l’impatto delle tariffe di terminazione su rete mobile.

Nel Paese sudamericano in particolare resta ”il focus sullo sviluppo e gli investimenti” già annunciati per il 2014-2016 puntando sulla forte posizione di Tim Brasil, senza effetti dal nulla di fatto sul fronte Gvt, operazione straordinaria al di fuori del piano.

Nel frattempo, per quanto riguarda il Brasile, l’Ad di Telefonica Brasil, Antonio Carlos Valente, ieri a Brasilia ha affermato, secondo Bloomberg, che il gruppo spagnolo, impegnato in trattative in esclusiva per comprare Gvt da Vivendi, ”non ha niente a che fare” con l’annunciata proposta di Oi per Tim, né con discussioni per un possibile spezzatino della controllata di Telecom Italia”.

L’intenzione di proseguire sulla strada tracciata dal piano industriale Patuano l’aveva espressa anche all’indomani della scelta di Vivendi di accettare l’offerta di Telefonica per Gvt, respingendo invece quella della compagnia italiana.

Telecom Italia prende atto della decisione del Consiglio di amministrazione di Vivendi di avviare trattative riservate con Telefonica per la vendita di Gvt. Sin dall’inizio Telecom Italia ha chiarito che avrebbe mantenuto un approccio razionale nella sua strategia per il Brasile, massimizzando il valore per tutti gli azionisti – spiegava una nota della società dopo la “delusione” Gvt – La società continua a perseguire i piani di sviluppo ed investimento nel Paese coerentemente con il Piano Industriale 2014-2016, facendo leva sul forte posizionamento di Tim Brasil sul mercato”.

Una posizione che ha trovato terreno favorevole tra i sindacati, che hanno tutti sottolineato la necessità di nuove alleanze strategiche.

“Puntare sulla controllata in Brasile, di cui è venuto a galla il valore, e guardare alle alleanze sui contenuti multimediali che rappresentano il futuro per le aziende di telecomunicazioni”: queste secondo Michele Azzola, segretario nazionale della Slc Cgil, le priorità che dovrebbe darsi l’azienda. “Telecom deve puntare sugli investimenti in Brasile, a partire dalla prossima gara per le frequenze in 4G – afferma – Si apre una partita complicata, abbiamo perso la prima battaglia, ma Telecom ha fatto tutto quello che poteva fare. E’ evidente che di fronte all’offerta di Telefonica per Gvt era difficile trovare soluzioni”. Se Vivendi entrasse in Telecom Italia “si aprirebbe – conclude Azzola – un capitolo di collaborazione sui contenuti multimediali che potrebbe far fare il salto necessario a Telecom Italia“.

Telefonica non ha mai avuto interesse a sviluppare il business in Italia ma aveva e ha un solo obiettivo che è quello di rafforzarsi in Brasile – afferma Vito Vitale, segretario della Fistel Cisl – e oggi ci riprova ostacolando Telecom nell’acquisto di Gvt”. Il sindacato riconosce inoltre il proprio apprezzamento per l’operato di Marco Patuano, e la sua determinazione “a ricercare tutte le soluzioni per sviluppare le strategie internazionali di Telecom. Ci sembra incomprensibile che i francesi di Vivendi puntino a una trattativa esclusiva con Telefonica potendo sviluppare sul mercato europeo maggiori sinergie con Telecom, anche perché – conclude VitaleTelefonica ha il solo obiettivo di cannibalizzare tutti gli altri operatori di tlc per impadronirsi dei business più redditizi”.

Patuano – aggiunge Salvo Ugliarolo, segretario Uilcom – ha provato a fare una politica di ampio respiro. Ora occorre continuare su questa strada e trovare nuove partnership”.

“Plaudiamo – conclude – alla politica di Patuano che, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi 15 anni, punta a tornare a crescere nel mercato internazionale anziché limitarsi all’interno dei confini domestici”.

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