TELEFONICA-VIVENDI

Patuano: “Su Brasile non faremo offerte folli”

L’Ad di Telecom Italia: “Valuteremo tutte le ipotesi di m&a che creino valore per gli azionisti”. E sulla cessione di Telecom Argentina: “Parti determinate a chiudere”. Vicino il completamento della cessione delle torri in Brasile. In Italia atteso miglioramento dei ricavi dal fisso anche grazie all’accordo con Sky

Pubblicato il 06 Ago 2014

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“Per il Brasile non faremo offerte folli”: Marco Patuano punta sulla “razionalità” e di fatto mette a tacere le speculazioni su una possibile controfferta al rialzo da parte di Telecom Italia per convincere i francesi di Vivendi a celebrare le nozze fra Tim Brasil e Gvt rinunciando all’offerta di Telefonica che punta ad acquisire Gvt e in cambio a cedere a Vivendi l’8,1% di capitale Telecom Italia.

“Valuteremo tutte le ipotesi di merger & acquisition – puntualizza l’Ad di Telecom Italia – che che possano creare valore per gli azionisti”. “Ma il fatto che sia iniziata un’attività di M&A non cambia i nostri piani e la nostra tempistica”, dice in riferimento all’offerta di Telefonica a Vivendi. “Non siamo interessati – aggiunge – a cose irrazionali”. Patuano ha ribadito l’interesse di Telecom per il Brasile: “Da oltre un anno a questa parte vado ripetendo che Tim Brasil è un asset core, su cui stiamo investendo senza sosta. Stiamo rafforzando il team di gestione e stiamo lavorando con costanza e dedizione”.

“Oggi la convergenza tra fisso e mobile in Brasile non è un fattore che cambia le regole del gioco: ma non è importante ciò che accade oggi, ma ciò che succederà domani. Quando vivevo in Brasile, ovvero dal 2002 al 2004, la differenza fra un Paese sviluppato e il Brasile si traduceva in un ritardo di 4 anni. Oggi quel ritardo si è ridotto a due-tre anni. Oggi la classe media del Brasile non chiede la convergenza fisso-mobile, mentre c’è domanda per broadband a basso costo. Ma non è importante quello che accade oggi”. Secondo l’Ad di Telecom Italia in America Latina si potrebbe andare verso una convergenza fisso-mobile anche in considerazione della crescita della pay tv. Riguardo all’oggi “c’è bisogno di più frequenze, di buone frequenze e di usare più efficientemente quelle che abbiamo, costruendo più siti”.

Riguardo alla partita argentina e allo slittamento delle scadenze per chiudere la cessione della controllata dovuto alle difficoltà economiche del Paese, Patuano sottolinea che “le parti sono determinate a chiudere”, facendo riferimento alla scadenza di metà agosto. Ma puntualizza che per il closing dell’operazione bisognerà comunque attendere l’approvazione dell’Authority. Il gruppo è inoltre “molto vicino a completare la cessione delle torri in Brasile”. E nel Paese “sta per iniziare il processo di offerta per quanto riguarda l’asta frequenze”.

In merito all’Italia “per la seconda parte dell’anno abbiamo un buon livello d’ottimismo ed entro il quarto trimestre dell’anno raggiungeremo la parità per i servizi mobili. Anche per il fisso è previsto un miglioramento derivante dalla minore erosione fisso-mobile e da una minore perdita delle linee, oltre che da un maggiore accesso al fisso con un ribilanciamento delle tariffe. Aumenta inoltre il broadband. Il miglioramento dei ricavi dal fisso continueranno anche nel 2015 anche grazie all’accordo con Sky“.

Il vero e unico concorrente di Telecom nel mobile è Vodafone: “Non ci metterà molto a recuperare la distanza mentre ‘gli altri due concorrenti hanno un atteggiamento più cauto, forse stanno investendo meno”. ”Prima o poi arriveranno anche loro ma non sarà semplice per loro recuperare il gap”. E nel futuro vede ”una polarizzazione con due operatori da un lato e due dall’altro”. Nel fisso invece ”oltre alle promesse non vedo scavi, ma è un mercato enorme, ci sono opportunità grandi e non penso a breve ci sarà una forte guerra dei prezzi per la fibra. Ad oggi vediamo che vendiamo più fibra a clienti esistenti con processo di upgrade”.

Ancora, Patuano non prevede “un’accelerazione della riduzione dei prezzi nella telefonia mobile domestica. I prezzi di Tim smart sono stati lanciati per essere gestiti con la massima attenzione per evitare la cannibalizzazione della nostra base clienti ma non penso che saranno scontati i prezzi: l’offerta ha un prezzo giusto. Piuttosto aggiungeremo altri servizi e il nostro canale di vendita cerchera’ proporre tali servizi sempre di più”.

Sul fronte della pressione in atto sulle tariffe “avverto un atteggiamento più razionale rispetto al passato, che sta caratterizzando le strategie dei tre player principali del mercato; vedo solo H3G verso un atteggiamento irrazionale, poiché propone uno sconto certamente eccessivo sulle tariffe”. E l’allentamento della morsa sulle tariffe si riflette anche sugli investimenti in pubblicità: “Stiamo spendendo il 30% in meno rispetto allo scorso anno, ma ciononostante abbiamo perso il 40% in meno di utenze”. .

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