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Piano Bul, Dècina: “Nel 2018 sprint ai cantieri: ne vogliamo aprire 300 al mese”.

Il presidente di Infratel fa il punto sulla strategia e avverte: “La transizione al nuovo governo ha pesato sui ritardi. Ora avanti tutta sul terzo bando”

Pubblicato il 14 Giu 2018

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Non arretrare di un passo sul roll out del piano banda ultralarga.  Maurizio Dècina, presidente Infratel, ha fatto il punto sul piano Bul a Telco per l’Italia evidenziando successi e criticità. “A oggi  stati avviati circa 10.000 progetti per la posa della fibra che equivalgono a 70.000 autorizzazioni, circa 7 per progetto – ha detto – Di questi 10.000 progetti, circa il 65% è consegnato”.

Dècina ha poi focalizzato l’attenzione sui ritardi. “I ritardi sono dovuti ai ricorsi contro le gare di Open Fiber e alla difficoltà di ottenimento dei permessi sui quali sono coinvolti molti attori: Anas, Ferrovie e Beni culturali”, ha fatto sapere il presidente di Infratel. In questo contesto ha pesato anche “la transizione dal vecchio al nuovo governo che conta molto nel dialogo tra parti interessate nonché la creazione della conferenza dei servizi che ha subito uno stop”.

Dècina ha ricordato che la terza gara con base d’asta 100 milioni che riguarda 800 comuni “è in corso e potrà essere espletata a breve: nel 2018 dobbiamo aumentare il numero dei Comuni che entra in servizio e oliare la macchina dell’ottenimento dei permessi, per avere più cantieri: oggi ne abbiamo 100 al mese, l’obiettivo è aprirne 300 al mese”.

Il roll out del piano Bul è essenziale per scalare la classifica del Desi. “Come rileva l’indice della Ue – ha evidenziato Dècina – siamo in effetti indietro su adozione del fast broadband (Nga), situazione che trascina l’Italia in fondo alla classifica: abbiamo il 12% di adozione a fronte di una copertura dell’87%  grazie all’impegno degli operatori di mercato; sull’ultra-fast broadband abbiamo una copertura del 22% e un’adozione pari al 4,8%”. Per Dècina il criterio di rilevazione del Desi non è chiaro, motivo per cui chiederà delucidazioni ad Agcom.

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