Portugal Telecom, Oi tratta in esclusiva con Altice

La società francese ha raggiunto una prima intesa per l’acquisizione delle attività portoghesi della compagnia carioca. Sul piatto 7,4 miliardi. Battuta la concorrenza del consorzio Bain-Apax e di Isanel Dos Santos

Pubblicato il 01 Dic 2014

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Passi avanti nell’operazione di cessione di Portugal Telecom. La francese Altice ha raggiunto una prima intesa finalizzata ad acquistare le attività portoghesi di Grupo Oi per circa 7,4 miliardi di euro. “Altice annuncia di essere entrata in una fase di trattative in esclusiva per un accordo con Oi per l’acquisto delle attività portoghesi di Portugal Telecom “, dice una nota.

Le parti si sono date tre settimane di tempo per finalizzare l’acquisizione e completare la due diligence. L’operazione comporterebbe l’annullamento di fatto della fusione tra Oi e Portugal Telecom nonché facilitare il consolidamento del settore della telefonia mobile in Brasile, dove Telecom Italia è presente con Tim Brasil.

Oi, ad agosto di quest’anno, ha annunciato un mandato per studiare l’acquisizione di Tim Brasil mentre Telecom, nei giorni scorsi, ha dato mandato al management di esplorare un’integrazione tra Tim Brasil e Oi.

Altice ha dunque battuto la concorrenza per l’ex monopolista portoghese di un consorzio di private equity composto da Apax Partners e Bain Capital e dell’imprenditrice angolana Isabel dos Santos.

La cessione di Portugal Telecom è solo l’ultima di una serie di operazioni di M&A che in Europa stanno portando ad un rapido processo di consolidamento del settore delle telecomunicazioni in scia anche alle strategie dei grandi operatori di cavalcare il trend della convergenza tecnologica per offrire i cosiddetti servizi quadruple-play, ossia la combinazione di telefonia mobile, banda larga, telefonia fissa e televisione.

In caso di esito positivo delle trattative con Oi, l’espansione in Portogallo consentirebbe ad Altice di fare un grande passo nelle sue ambizioni di creare un impero delle telecomunicazioni in Europa. Patrick Drahi, imprenditore franco-israeliano che ha fondato Altice negli anni ’90 investendo in operatori via cavo in difficolta’, non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni di espansione e lo scorso maggio ha ribadito al The Wall Street Journal l’intenzione di effettuare nuove acquisizioni di operatori via cavo e di telefonia mobile in mercati gia’ presidiati come Portogallo, Belgio e Israele e di entrare in America Latina.

Attualmente Altice ha una presenza limitata in Portogallo tramite gli operatori Cabovisao e Oni e pertanto l’acquisizione dell’ex monopolista del Paese eleverebbe la holding ad un posizione di preminenza non lontana dai leader di mercato Vodafone e Nos.

Il finanziamento dell’offerta per PT da 7,4 miliardi di euro, superiore ai 7,03 miliardi inizialmente proposti e ai 7,07 miliardi offerti da Apax Partners e Bain Capital, e’ coperto integralmente e prevede ulteriori riconoscimenti per 500 milioni di euro in caso del raggiungimento di determinati target reddituali.

Altice, che ha completato da pochi giorni l’acquisizione da 23 miliardi di dollari per acquisire Sfr da Vivendi, non sembra preoccuparsi dell’aumento dell’indebitamento come dimostrato dalla possibilita’ di procedere con un’ulteriore operazione in Francia. La scorsa settimana l’amministratore delegato Dexter Goei ha infatti rivelato l’interesse per Bouygues Telecom nel caso la controllante Bouygues avesse l’intenzione di porre sul mercato il terzo operatore di telefonia mobile francese.

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