Ray Way, Rossotto: “Opa senza precedenti, ma il polo torri avrebbe senso”

Il presidente di Rai Way ascoltato in audizione informale alla commissione Industria del Senato: “Quella di Ei Towers è stata un’offerta unsolicited: ho letto il loro comunicato alle 5 del mattino”. Sul valore dell’azienda: “dalla quotazione è cresciuto di 300 milioni, parti a un +35%”

Pubblicato il 05 Mar 2015

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Si tratta di un’opas che “non ha precedenti”, visto che Rai Way “non è contendibile”. Lo ha detto Camillo Rossotto, presidente di Rai Way, rispondendo in audizione informale alla commissione Industria del Senato sull’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da dalla controllata Mediaset Ei Towers sulla società delle torri della Tv di Stato.

“Un’opa volontaria e totalitaria su un’azienda di cui lo Stato detiene il 65% e su cui è stato posto un vincolo a mantenere in mano pubblica il 51% non ha precedenti – ha sostenuto – Non è possibile fare un’offerta pubblica di acquisto per la nostra società, fintanto che Rai detiene il 51%”. “Questa opas nella prospettiva di Ray Way è un’opa unsolicited, non sollecitata, non negoziata”, ha proseguito il presidente di Rai Way, che ha spiegato di aver appreso dell’offerta dal comunicato trasmesso da Ei Towers: “L’ho letto alle 5 di mattina”, ha detto.

Al presidente della commissione Mucchetti che gli chiedeva precisazioni sul valore dell’asset dopo la formalizzazione dell’Opas, Rossotto ha risposto che “è cresciuto di un’ottantina di milioni” dal 25 febbraio, mentre dalla quotazione all’Opas era indicativamente cresciuto di 200 milioni. “Dalla quotazione del 19 novembre 2014 al 3 marzo la performance azionaria ha visto una crescita del 35%, per un maggior valore di 300 milioni”, ha precisato.

Quanto alla eventuale nascita di un polo nazionale delle torri, premettendo di essere in passivity rule e quindi di non poter commentare direttamente operazioni che potrebbero modificare “il perimetro aziendale”, Rossotto ha detto: “In tempi non sospetti ho parlato della razionalizzazione di un polo infrastrutturale unico, facendo riferimento a quanto succede in Paesi razionali come la Francia, dove esiste un operatore indipendente in grado di ottimizzare gli investimenti”.

“Abbiamo guardato l’asset come tutti gli operatori del sistema, l’asset è andato a multiplo alto, Abertis se l’è preso, chapeau a Wind che ha intuito il momento, sono riusciti a mettere in competizione tutti, hanno spuntato il miglior prezzo”, ha detto Rossotto commentando l’asta delle torri Wind che si è appena conclusa.

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