BANDA ULTRALARGA

Rete unica Tlc, Hedberg: “Stato sia garante del modello operativo”

L’Ad di WindTre: “Non sono contrario all’idea se questo vuol dire non duplicare gli investimenti e creare finalmente un quadro di chiarezza e trasparenza. Potrebbe contribuire a recuperare il ritardo da altri Paesi e sostenere la competitività delle imprese italiane”

Pubblicato il 25 Nov 2021

A. S.

WI 2017-06-27 JEFFREY HEDBERG

“Credo che l’Italia sia pronta a fare il salto digitale, adesso serve rapidità, perché la banda ultralarga mobile e fissa farà compiere al Paese quel passo avanti essenziale per pianificare il futuro e per attrarre nuovi investitori. In questo, il ruolo del governo è decisivo”. Ad affermarlo in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera è Jeffrey Hedberg, amministratore delegato di Windtre.

Il numero uno dell’operatore si sofferma anche sulle prospettive futuro e sull’eventualità della creazione di una rete unica: “Mi pare che la questione sia superata, nella forma di cui si è discusso per un anno, anche alla luce del pronunciamento dell’Antitrust europeo – sottolinea – Io non sono contrario alla rete unica se questo vuol dire non duplicare gli investimenti e creare finalmente un quadro di chiarezza e trasparenza che si traduce in velocità negli interventi necessari. Una soluzione in cui lo Stato garantisce un modello operativo esclusivamente all’ingrosso e l’indipendenza da singoli operatori – prosegue – potrebbe contribuire a recuperare il ritardo dagli altri Paesi, aiutare i cittadini a collegarsi ad alta velocità, sostenere la competitività delle imprese italiane”.

Sul tema del sostegno agli investimenti degli operatori, Hedberg sottolinea la necessità di raggiungere “un equilibro tra l’interesse immediato dei consumatori e quello a medio termine del futuro digitale dei Paesi. Finora l’orientamento è stato quello di ridurre i costi per gli utenti finali, una scelta di concorrenza che ha avuto effetti positivi per il mercato ma che ha ridotto i margini di investimento per le imprese. Perciò – sostiene – ora una stagione di consolidamento diventa necessaria”.

Infine un passaggio su skill e formazione: “Servono competenze e abilità che prima non erano richieste, non solo tecnologiche – conclude – ma anche la capacità di attrarre talenti motivati”. 

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