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“Roma Capitale Digitale”, al via rete wi-fi unificata

Un accordo tra Roma Capitale e Provincia di Roma consentirà la registrazione unica ai servizi di navigazione nella rete “federata” e accesso gratis per 4 ore nelle zone raggiunte dai 3mila access point. Il sindaco Marino: “Verso modernizzazione della città”

Pubblicato il 22 Apr 2014

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Unificazione delle reti wi-fi pubbliche, un solo portale di accoglienza e navigazione gratuita per quattro ore giornaliere nelle zone raggiunte dagli oltre 3.000 access point, diffusi dal centro alla periferia. Ecco le novità del piano “Roma, Capitale digitale” presentate oggi dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dall’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori. L’obiettivo è permettere a turisti e pellegrini che arriveranno a Roma di accedere alla navigazione Internet gratuita e ai contenuti informativi messi a disposizione dell’amministrazione.

Roma Capitale infatti ha formalizzato un accordo di collaborazione con la Provincia di Roma aderendo all’iniziativa Free Italia wi-fi che permette, tra le altre cose, una registrazione unica ai servizi di navigazione gratuita nella rete ‘federata’. “In questo modo gli utenti, in prossimità delle aree wi-fi pubbliche DigitRoma e Provincia wi-fi possono accedere ai servizi attraverso qualunque dispositivo mobile. Per gli utenti che non possiedono una sim italiana la Federazione delle reti prevede la registrazione al servizio di navigazione gratuita, attraverso la registrazione con carta di credito e con un contributo una tantum di 50 centesimi”.

In previsione della canonizzazione dei due Papi il 27 aprile, è prevista l’estensione della copertura wi-fi gratuita da Piazza Venezia al Colosseo e alla zona archeologica dei Fori. Il sindaco Ignazio Marino ha sottolineato che si tratta di “un’altra tessera dell’importante mosaico da comporre per la modernizzazione della nostra città: avere una rete comune che permetta a chiunque voglia accedere a rete della nostra città di poterlo fare semplicemente e gratuitamente”. Quindi il primo cittadino ha citato Rodotà e la sua “idea di estendere l’articolo 21 della Costituzione come libertà di essere informati. Noi la pensiamo così” ha chiosato.

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